“Un ulteriore richiamo entro 6-12 mesi dalla seconda dose aiuta a mantenere un alto livello di protezione contro il Covid-19″. È quanto spiegano in una nota Pfizer e BioNTech, annunciando di aver presentato alla Food and Drug Administration (Fda) i dati iniziali emersi dalla loro sperimentazione a supporto della valutazione della terza dose di vaccino anti-Covid per una futura autorizzazione di questo richiamo in persone dai 16 anni in su.

Pfizer e BioNTech informano che dai primi dati emerge un livello di anticorpi neutralizzanti ‘significativamente’ più alto contro il virus Sars-CoV-2 iniziale e le varianti Beta e Delta in quanti hanno ricevuto un ulteriore richiamo, rispetto ai livelli osservati dopo due dosi. Nel comunicato a firma delle due aziende si legge inoltre che i risultati della fase 1 di sperimentazione saranno presentati nelle prossime settimane anche all’Agenzia europea del farmaco Ema e ad altri enti regolatori.

Il presidente e Ceo di Pfizer, Albert Bourla, dichiara che “la vaccinazione è il nostro mezzo più efficace per prevenire l’infezione da Covid-19, in particolare le malattie gravi e il ricovero, e il suo profondo impatto sulla protezione delle vite delle persone è indiscutibile”.

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