“Un fondo strutturale per le equipe specialistiche per i minori vittime di abusi e risorse garantite per i malati psichici accolti in appartamenti protetti. Con l’approvazione del collegato alla legge di stabilità 2019 diamo risposte certe a tre istanze urgenti molto delicate che provengono dal mondo della sanità e del sociale”.
L’assessore al sociale Manuela Lanzarin sottolinea così il contenuto degli emendamenti aggiuntivi proposti dalla Giunta e approvati dal Consiglio con il provvedimento collegato alla legge di stabilità 2019.
Quanto ai minori vittime di abusi o maltrattamenti, la Regione stabilizza anche per il 2019, il 2020 e il 2021 lo stanziamento di 680 mila euro per finanziare le cinque equipes multidisciplinari attive nelle Ulss di Padova, Venezia, Treviso, Vicenza, Verona a beneficio dell’intero territorio regionale. “Il servizio di presa in carico di minori maltrattati, vittime o autori di abusi sessuali o testimoni di violenza, si è evoluto da progetto-pilota, sperimentale, a struttura stabile e permanente, garantita dai livelli essenziali di assistenza sociale. Ogni anno i minori presi in carico sono oltre 500, solo nei primi sei mesi del 2018 sono stati 423 i nuovi accessi. Il finanziamento di 680 mila euro dal Fondo sanitario regionale consente di garantire su scala regionale a bambini e ragazzi abusati e maltrattati percorsi organizzati di ascolto, protezione, accompagnamento e terapia, gestiti da psicologi-psicoterapeuti e coadiuvati da neuropsichiatri infantili e da altre figure tecniche”.
Infine, sottolinea l’assessore, il Consiglio ha accolto anche la terza proposta emendativa della Giunta in materia di politiche socio sanitarie: la quota di compartecipazione a carico della Regione Veneto per le persone con disturbi mentali accolti in comunità alloggio o in gruppi appartamento sarà pari al 60 per cento della retta, e non al 40% come previsto dai Livelli essenziali di assistenza nazionali. “Il Veneto conferma anche per i prossimi tre anni – evidenzia Lanzarin – la scelta di incrementare con fondi propri (8,3 milioni) i Lea per la salute mentale, perché è un settore delicatissimo, che coinvolge l’intera società e, in particolare, le famiglie dei pazienti. Così la Regione viene incontro alle esigenze di Comuni e famiglie di non veder aumentare le rette a proprio carico: la quota di compartecipazione alla spesa a carico delle famiglie (o dei Comuni, qualora le famiglie non avessero i mezzi) sarà quindi pari al 40 % del costo della retta”.

a cura ufficio stampa Regione Veneto

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