Il governo ha deciso che 203 prestazioni sanitarie diventano a pagamento ma la Regione Veneto non ci sta. E’ per questo motivo che il governatore Luca Zaia, chiede a Roma un tavolo al quale si siedano governo, regioni e organizzazioni rappresentative di tutti i medici, sia ospedalieri che territoriali.
“Invito il ministro della Salute a sospendere al più presto la nuova norma prima che i danni si estendano ai cittadini e ai medici”, ha invocato Zaia, al quale è pervenuta anche una lettera da parte del sindacato dei medici Snami.
A pochi giorni dall’entrata in vigore del provvedimento governativo che di fatto taglia 203 prestazioni sanitarie di assistenza ambulatoriale, rendendole a pagamento, Zaia scende in campo per difendere la sanità pubblica.
“Il testo – ha aggiunto Zaia – presenta numerose incongruenze che, come Regione Veneto, abbiamo ripetutamente segnalato durate tutto l’iter del provvedimento, ripetutamente chiedendone la non applicazione o, quanto meno, una rivalutazione che tenesse conto delle necessità dei pazienti e delle professionalità dei medici prescrittori. Quanto all’appropriatezza che ne dovrebbe derivare e ai relativi risparmi – ha concluso Zaia – secondo i calcoli fatti dai nostri tecnici, i risultati attesi non verrebbero assolutamente raggiunti”.