Nonostante per l’Organizzazione Mondiale della Sanità e per la legge italiana l’età pediatrica includa ogni persona sino a 18 anni, solo il 20% dei Pronto Soccorsi pediatrici e delle Unità di Pediatria accoglie i minori fino a 18 anni. La maggioranza dei ragazzi finisce in carico ai medici dell’adulto ben prima della maggiore età, più precisamente a 16 anni nel 33% dei casi, a 14 anni nel 28%, a 15 nel 9%, a 17 nel 7%. A rilevare questa enorme difformità territoriale sono risultati preliminari della prima indagine nazionale sulla emergenza-urgenza pediatrica in Italia, condotta da Simeup (Società Italiana Emergenza-Urgenza Pediatrica) in collaborazione con Società Italiana di Pediatria (SIP) e Sipo (Società Italiana di Pediatria Ospedaliera) che sarà presentata al XVII Congresso Nazionale della SIMEUP in programma a Roma dal 23 al 25 novembre all’Auditorium Antonianum. “Sappiamo bene che essere presi in carico da personale formato per l’età evolutiva e in ambienti dedicati è parte del percorso di cura, a maggior ragione quando si tratta di assistenza in emergenza urgenza e di bambini e adolescenti che accedono in Pronto Soccorso in situazioni critiche. Questa disomogeneità legata all’età di accesso crea ingiuste diseguaglianze” afferma la Presidente Simeup Stefania Zampogna. “La nostra indagine rileva inoltre che esistono ancora troppe disparità tra Nord e Sud nei servizi di assistenza in emergenza-urgenza; disparità che penalizzano i bambini del Mezzogiorno. Chiediamo che tutti i bambini da 0 a 18 anni vengano assistiti in condizioni di sicurezza e di eguaglianza su tutto il territorio nazionale”, aggiunge Zampogna.

 

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