Francesco Calcaterra è il nuovo primario dell’Unità Operativa Complessa di Cure Primarie del Distretto 2, in attesa dell’espletamento delle procedure di selezione. Sostituirà Mario Righele, in pensione da poco e precedentemente alla guida del reparto in cui vengono coordinate le attività in un ambito strategico dell’assistenza ai cittadini, dai rapporti con i medici di medicina generale all’Assistenza Domiciliare Integrata.

Già direttore della Diabetologia del Distretto 2, residente nel vicentino, 63 anni, specializzato in diabetologia e malattie del ricambio, scienze dell’alimentazione e dietetica ed in igiene e medicina preventiva, Francesco Calcaterra negli ultimi 12 anni ha diretto l’unità operativa semplice dipartimentale di Diabetologia, sempre nel Distretto 2. Parallelamente, ha organizzato o partecipato in qualità di relatore a convegni nazionali ed internazionali ed è stato consigliere, segretario, vicepresidente e presidente della Associazione Medici Diabetologi del Veneto e Trentino Alto Adige.

Ha fatto anche parte della Consulta dei presidenti dell’Associazione Medici diabetologi italiani.

 

Cosa sono le Cure Primarie?

Le Cure Primarie rappresentano un ambito di attività di particolare rilevanza, in quanto costituiscono il primo punto di accesso al Sistema Sanitario Nazionale e allo stesso tempo giocano un ruolo decisivo nella sfida di garantire le cure il più possibile vicino a casa, soprattutto nel caso dei pazienti fragili o cronici. Rientrano tra gli ambiti di competenza infatti, la gestione dei rapporti con i Medici di Medicina Generale, ma anche l’Assistenza Domiciliare Integrata, il servizio di Continuità Assistenziale (ex guardia Medica) e i Centri Servizi per gli anziani.

Righele, il ‘primario del territorio’

Con il pensionamento del Primario Mario Righele, l’Ulss dell’Altovicentino perde un grande professionista.

Originario di Valdastico, è stato responsabile del distretto dal 1983. Era lui che curava i rapporti con le case di riposo e l’assistenza domiciliare. Medico di grande spessore umano, è molto conosciuto per quel modo di intendere la propria professione come missione di vita. Conosciuto ad Arsiero, a Malo, a Thiene e a Schio, è sempre stato un punto di riferimento. Di quei medici dediti al prossimo e agli ‘ultimi della società’, con spirito di devozione e sacrificio.

I colleghi lo descrivono dal carattere schivo, di poche parole, ma concreto e disponibile. Timido, ma ironico e simpatico:  lascerà un grande vuoto umano e professionale.

di Redazione AltovicentinOnline

 

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