È stata utilizzata al San Bassiano, per la prima volta in Italia, una endoprotesi di nuova generazione, durante un intervento per la correzione di un aneurisma dell’aorta addominale avvenuto martedì su un paziente bassanese di 79 anni.

L’intervento, eseguito dall’equipe del dottor Diego Cognolato, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare, è pienamente riuscito, tanto è vero che il paziente è stato dimesso già oggi.

A spiegare le peculiarità di questa innovativa tecnologia e i vantaggi per il paziente è proprio il dott. Cognolato: “Rispetto alle protesi tradizionali, questa si distingue per dimensioni particolarmente ridotte del catetere utilizzato per il suo inserimento: con un diametro di appena 4 millimetri, è il più piccolo oggi esistente. Come noto in questo tipo di interventi utilizziamo l’arteria femorale del paziente per inserire la protesi e raggiungere il punto esatto sul quale dobbiamo intervenire: le dimensioni ridotte si traducono quindi in una migliore “navigabilità” e allo stesso tempo in un foro di accesso di dimensioni minori, con conseguente riduzione dei rischi di sanguinamento o di rottura arteriosa. In generale quindi l’impatto dell’intervento è minore e il paziente può riprendere più rapidamente la vita di tutti i giorni”.

Sui benefici di questa nuova tecnologia si sofferma anche il dottor Bortolo Simoni, Commissario dell’ULlss 7 Pedemontana: “L’utilizzo di una protesi così evoluta conferma l’attenzione per le nuove tecnologie che da sempre caratterizza l’ospedale di Bassano. Allo stesso tempo voglio sottolineare le ricadute positive che ha questa tecnologia non solo per l’atto chirurgico in sé, ma anche per facilitare la successiva ripresa del paziente, a conferma di come innovazione e attenzione alla qualità di vita dei nostri pazienti siano due facce della stessa medaglia”.

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