Nella fase che arriva abbiamo circa 20 milioni di dosi che saranno a disposizione del nostro Paese per il mese di giugno e questo ci può consentire senz’altro di estendere le vaccinazioni ad altre generazioni. Il nostro auspicio, e anche le informazioni di cui siamo in possesso, ci portano a ritenere che il 28 maggio Ema possa dare l’ok a Pfizer anche per la fascia 12-15 anni”. Lo ha fatto sapere il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante il question time  alla Camera in merito alla somministrazione del vaccino Pfizer a ragazze e ragazzi della fascia d’età 12-15 anni. “Questo sarebbe un fatto molto importante – ha proseguito Speranza – che ci consentirebbe, così come già è avvenuto negli Stati Uniti d’America, di allargare ad altre fasce di età la nostra campagna di vaccinazione. Ci sono tra l’altro studi in corso anche per fasce generazionali ancora più giovani”.

La vaccinazione per le fasce più giovani, secondo Speranza, è “altamente strategica e noi la riteniamo essenziale soprattutto in vista della ripresa del prossimo anno scolastico. Il governo è a lavoro con il Commissario straordinario – ha aggiunto ancora il ministro – per costruire un adeguamento del piano a questa disposizione, che ci aspettiamo da Ema appunto per la fine del mese, che ci metta nelle condizioni di costruire anche una comunicazione che renda consapevoli le persone dentro un elemento, che ormai penso sia di dominio comune nel nostro Paese, cioè che la campagna di vaccinazione è l’arma più rilevante di cui disponiamo per chiudere definitivamente questa stagione così difficile”, ha concluso

“Il vaccino autorizzato per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni non sara’ una panacea, autorizzazione non vuol dire soluzione. Sara’ pero’ importante vaccinare questi ragazzi per impedire che sacche non protette di popolazione possano dare spazio a varianti, che potrebbero rendere inefficaci o parzialmente efficaci i vaccini che attualmente stanno proteggendo gli adulti”. Ad affermarlo, interpellato dalla Dire, e’ Paolo Palma, responsabile del reparto di Immunologia clinica e Vaccinologia pediatrica dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesu’ di Roma (Opbg), che spiega anche come si dovra’ procedere con la vaccinazione sui giovanissimi una volta che l’agenzia del farmaco europea, l’Ema, e la nostra Aifa si esprimeranno a favore del vaccino Pfizer per ragazzi dai 12 ai 15 anni, approvato per ora solo negli Stati Uniti. ”

Il vaccino autorizzato dalla FDA- entra nel dettaglio il primario- e’ identico a quello somministrato agli adulti ed e’ stato inoculato su 2.260 ragazzi tra i 12 e i 15: la sperimentazione con il siero di Pfizer ha dimostrato che il farmaco e’ sicuro ed immunogenico, ovvero e’ risultato efficace nel 100% dei ragazzi arruolati e sottoposti alla vaccinazione. C’e’ un ruolo degli ormoni nel modificare la risposta immunitaria nella fascia di eta’ coinvolta da questa sperimentazione, ma non sembra aver giocato a sfavore. L’efficacia era un risultato atteso, anche coadiuvato dalla migliore risposta immunitaria dei giovanissimi”.

Per diversi mesi si e’ pensato che un vaccino per i ragazzi non fosse cosi’ determinante, visto che sembravano ammalarsi poco o nulla, ma non e’ cosi’ secondo Palma, che spiega: “I ragazzi si infettano in questa fascia di eta’ in modo anche elevato. Anzi, hanno un ruolo nella trasmissione del virus in ambito familiare, come ha dimostrato una ricerca recente. È altresi’ vero che i ragazzi sviluppano la malattia come asintomatici o paucisintomatici. Il razionale della vaccinazione di questa fascia di eta’, pero’, si spiega con un intervento di salute pubblica- sottolinea l’immunologo del Bambino Gesu’- dobbiamo evitare che restino sacche non protette di popolazione dove possono generarsi delle varianti, anche in grado di ‘bucare’ il vaccino a cui sono stati sottoposti gli adulti”. Questo non ci permettera’ di traghettarci verso l’immunita’ di gregge, sostiene Palma e aggiunge: “L’immunita’ di gregge e’ un termine improprio perche’ questi vaccini non ci danno la possibilita’ di interrompere la circolazione del virus ma ci consentono di rallentare e ridurre fortemente letalita’ e severita’ della malattia. Quando arrivera’ questo vaccino per gli adolescenti dovremmo infatti replicare il modello eseguito per gli adulti: proteggere subito i giovani pazienti con fragilita’, oncologici o con malattie rare e immunologiche, trapiantati e sottoposti a terapie immunosoppressive. Questo garantira’ una protezione in tutta la popolazione: saremo ancora nella fase 1, non ancora in grado di eliminare il patogeno, ma capaci di convivere pacificamente con il virus”, conclude Palma.

Agenzia Dire

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