Dal 4 al 6% dei bambini può avere dei problemi di vista, che se non ‘fronteggiati’ subito possono avere conseguenze in età adulta. Per questo motivo una diagnostica precoce è fondamentale. Durante i primi 5 anni di vita il bambino sviluppa la vista gradatamente, quindi ogni anomalia che interferisce con lo sviluppo visivo va presa in tempo.

Ne parliamo con la dottoressa Francesca Chemello oculista al Poliambulatorio San Gaetano di Thiene.

Come si capisce se un bambino può avere delle anomalie alla vista?

I genitori, avendo la possibilità di osservare quotidianamente il bambino, sono fondamentali per l’individuazione precoce di un deficit visivo e possono fornire all’oculista preziose informazioni. In generale possono osservare un’anomala risposta pupillare alla luce, una deviazione anomala degli occhi, la mancata capacità di seguire oggetti o luci in movimento, una certa difficoltà nella visione, incertezza nella deambulazione o nell’afferrare gli oggetti. Altre prove praticabili dai genitori come un gioco sono rappresentate dall’osservazione del cambiamento del comportamento del bambino quando si copre un occhio oppure l’altro.

Quali sono le cause principali dell’ambliopia ?

vista bambiniIl rischio maggiore di una tardiva identificazione di difetti visivi in età pediatrica è lo sviluppo di ambliopia, disturbo noto anche come “occhio pigro”, che deriva da un non corretto sviluppo visivo e neuronale. A causa del diverso sviluppo tra i due occhi, nella fase di formazione dell’apparato visivo, il bambino comincia ad utilizzarne uno solo. Le cause sono generalmente lo strabismo, l’anisometropia ovvero una differenza nei difetti di refrazione tra i due occhi (ad esempio un’occhio molto più miope rispetto all’altro) e la deprivazione, quando cioè lo stimolo luminoso non riesce ad arrivare alla retina (cataratta congenita, ptosi palpebrale).

Cosa è opportuno fare?

La terapia per l’ambliopia consiste nell’occlusione dell’occhio sano, nell’utilizzo di lenti correttive e di varie forme di stimolazione che favoriscono il recupero visivo dell’occhio ambliope. Nei casi in cui la difficoltà visiva sia determinata da una cataratta congenita o da una ptosi palpebrale si dovrà procedere ad un intervento chirurgico. L’intervento correttivo, sia esso medico o chirurgico, deve però avvenire in età pediatrica: se l’ambliopia viene diagnosticata oltre i sei anni di età, diventa quasi del tutto irreversibile.

Un bambino che soffre di strabismo può essere aiutato?

Qualunque sia l’età di insorgenza di una deviazione oculare nel bambino, un esame oculistico deve essere effettuato in breve tempo. Nelle forme più lievi di strabismo può risultare sufficiente l’utilizzo di lenti correttive che migliorano l’acuità visiva e il rapporto accomodazione-convergenza, diminuendo e talora annullando la deviazione oculare. In altri casi invece è necessario eseguire un bendaggio oculare ed esercizi ortottici poiché, in due casi su tre, allo strabismo si accompagna un calo della vista dell’occhio deviato (ambliopia). Nei casi più gravi oltre ai trattamenti ottici è necessario intervenire chirurgicamente.

Una vista trascurata quali danni può portare in età adulta ?

L’ambliopia si presenta quando le immagini provenienti dell’occhio più debole vengono soppresse nella corteccia cerebrale in quanto disturbanti, troppo sfuocate rispetto a quelle provenienti dall’occhio sano o doppie in caso di strabismo. Tale condizione, facilmente correggibile in età pediatrica, diventa permanente nell’adolescenza e nell’età adulta, senza possibilità di recupero di una visione normale nell’occhio ambliope. Ne deriva la perdita della visione binoculare tridimensionale, della percezione della profondità e delle distanze degli oggetti.

A cura dell’Ufficio Stampa del Centro Medico San Gaetano

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