Non c’è solo il Prosecco nell’empireo dei vini made in Italy. In quel 2021, che s’è dimostrato un anno record per il mondo del vino, le “bollicine” hanno fatto la loro parte: non solo in quel Nord-Est patrimonio Unesco a cui tutto il mondo guarda con invidia, ma persino in quello specifico segmento che porta il nome di Metodo classico italiano che segna un punto da protagonista in quella sfrenata corsa alla conquista del canale della Grande distribuzione organizzata, la Gdo.
La tipologia Prosecco, sempre tra le protagoniste, ancora una volta è andata molto bene, con un +21% sia a volume (41,2 mln/l) sia a valore (283 mln/euro), ma a fare meglio – come emerge dall’analisi dei dati di Iri, società leader nelle ricerche di mercato – è stato il segmento del Metodo classico italiano, con +25% a volume (8,2 mln/litri) e +28% a valore (135 mln/euro).
A questo risultato, è la sintesi, hanno contribuito le grandi Dop del made in Italy, dalla Franciacorta al Trentodoc, dall’Oltrepò Pavese all’Alta Langa, fino a quei territori che stanno trovando nella spumantizzazione dei vitigni autoctoni una valida occasione di sviluppo. Ma per esempio rispetto al periodo pre-crisi (il 2019), il solo Metodo classico italiano è stato capace di realizzare un +30% in quantità e un +36,6% in valore. Tant’è che un. litro su 10 di vino spumante venduto nella Grande distribuzione organizzata è ottenuto con Metodo classico.
Tra le protagoniste di questo 2021 c’è, senza dubbi, la Docg Franciacorta, che si è presa una rivincita sui mercati, toccando quota 20 milioni di bottiglie vendute, tra Italia ed estero. Oltre 5 milioni di queste (+25%) passano per la Gdo, per un giro d’affari di 71 milioni di euro (+28%), con un prezzo medio/litro di 17,66 euro. E sempre in Lombardia, ma in Oltrepò Pavese (distretto da 75 mln di bottiglie, culla italiana del Pinot nero), i risultati sono altrettanto positivi. Seppure con volumi ancora contenuti, il Metodo classico ha registrato nel 2021 un +48% in quantità e un +62% in valore. Mentre il Trentodoc è un altro grande “influencer” rispetto alle vendite in Gdo.
Per le bollicine trentine di montagna (che contano in squadra, tra gli altri, il celebre brand Ferrari) il 2021 si è chiuso con oltre 3,8 milioni di litri venduti (+25%) per una spesa vicina ai 60 milioni di euro (+28%), a un prezzo medio al litro pari a 15,36 euro, in aumento rispetto al 2020 di 2,4 punti percentuali, e con una percentuale in promozione sui volumi del 58%, la più alta della categoria.
Infine, nel distretto del Lambrusco, il metodo classico è una nicchia. Su 46 milioni di bottiglie di Lambrusco Doc, il suo peso oscilla tra 1% e 2%.
Dati incoraggianti, anche se non manca che pensa che il successo delle bollicine sia in generale trainato dall’”effetto Prosecco” e dalla sua popolarità.
Agi