Per fortuna questa buona abitudine è entrata a far parte della nostra cultura e sta riscontrando sempre più successo nel Bel Paese.

Un italiano su tre (33%) quando esce dal ristorante si porta talvolta a casa gli avanzi con la cosiddetta “doggy bag” mentre il 18% lo fa solo raramente. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sugli sprechi alimentari degli italiani.
Nel nostro Paese la situazione resta comunque molto lontana – nota la Coldiretti – rispetto ad altre nazioni a partire dagli Stati Uniti dove la borsa con gli avanzi è una nata addirittura negli anni ’40 per diventare ormai una prassi naturale e consolidata tra la popolazione che coinvolge addirittura i Vip.
In Francia è stata fatta perfino una norma, rileva Coldiretti, che obbliga i ristoranti con più di 180 posti a sedere di avere in dotazione la doggy bag, ma l’abitudine di portarsi a casa gli avanzi è radicata anche in Cina, dove la richiesta del “dabao” (che significa “Mi faccia un pacchetto”) è entrata nel galateo, e viene considerata un comportamento da persone educate. In Italia invece, precisa la Coldiretti, il 9% non la chiede perché non è educato, volgare, da poveracci e il 5% perché si vergogna. C’è peraltro un 28% di italiani che non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori.
Una abitudine dunque che non ha ancora contagiato capillarmente l’Italia, osserva Coldiretti, “dove permangono molte resistenze nonostante la richiesta di portare a casa gli avanzi dei pasti consumati nella ristorazione sia un diritto dei clienti sancito anche dall’entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari che ‘promuove l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo'”.

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