Gli imprenditori agricoli under 35 resistono alla crisi provocata dall’attuale pandemia. Nonostante le innumerevoli difficolta’, continuano a far crescere le proprie aziende, rispettando l’ambiente e proponendo soluzioni alternative in linea con i tempi. Nel 2020, secondo il report annuale stilato da Coldiretti, si e’ registrato un boom di giovani imprenditori agricoli. Rispetto a 5 anni fa, infatti, c’e’ stato un aumento del 14% di under 35 che hanno deciso di avviare un’azienda agricola.
Marco Vuerich e’ un imprenditore agricolo di 27 anni. Alleva pecore alpagote a Belluno e gestisce l’agriturismo ‘Faverghera’ sulle Dolomiti venete. L’assenza di 100 mila turisti che ogni anno scelgono le montagne del Veneto si e’ fatta sentire, ma non ha scoraggiato il 27enne.
AI TURISTI PROPOSTI SOLO PRODOTTI LOCALI
“Ho aperto la mia attivita’ nel 2013, ho trasformato l’azienda di mia nonna nel mio lavoro. Allevo pecore alpagote, una razza in via d’estinzione. Mi dedico anche all’allevamento dei maiali e alla produzione di miele”, racconta il giovane imprenditore all’agenzia Dire. “Dal 2017- aggiunge Marco- gestisco anche un agriturismo sulle Dolomiti venete che ho deciso di prendere in gestione per poter proporre ai miei ospiti un’attivita’ di ristorazione. Sono, infatti, anche un agrichef, propongo ai turisti esclusivamente prodotti legati al territorio e soprattutto comunico a loro l’importanza della terra e del prodotto. Sono convinto che le persone debbano conoscere la provenienza di un alimento che trovano sulle loro tavole”.
CHIUSURE HANNO MESSO A DURA PROVA
“Abbiamo ricevuto un piccolo ristoro non in grado di compensare le enormi perdite avute”, dice rammaricato alla Dire. Nel 2020, sottolinea, “sono mancati circa 100 mila turisti nelle nostre Dolomiti. A maggio, grazie alle riaperture, ci siamo un po’ risollevati. Quando abbiamo riaperto ci siamo dovuti ingegnare per recuperare le perdite. Abbiamo, infatti, scelto di offrire ai nostri ospiti pic-nic da asporto. Questo ci ha aiutato. Grazie al pic-nic abbiamo ripreso una boccata d’ossigeno che e’ stata solo temporanea. Le nuove chiusure ci hanno, infatti, affossato”.
LA PASSIONE PER L’AGRICOLTURA GRAZIE ALLA NONNA
“Mi sono appassionato all’agricoltura grazie a mia nonna. Lei mi portava con se’ in campagna e mi ha fatto avvicinare anche all’allevamento”, racconta emozionato. “Ho cercato di affrontare un percorso di studio. Mi sono, infatti, iscritto, all’istituto agrario ma poi mi sono ritirato. Dopo essermi ritirato ho capito che il mio scopo principale di vita era quello di investire sul settore agricolo”, aggiunge l’imprenditore veneto.
GENTE CONSAPEVOLE, VUOLE CONOSCERE CIÒ CHE MANGIA
“L’agricoltura non e’ un percorso facile. Deve appassionarti, se ti appassiona ti da’ tantissimo”, racconta il 27enne. “Gli imprenditori agricoli sono ormai fondamentali, fanno si’ che la gente acquisisca consapevolezza su cio’ che mangia. Grazie alle campagne di Coldiretti, ad esempio, si e’ andati nella direzione di sensibilizzare il cittadino sulla provenienza del prodotto e sulle sue qualita’ nutritive”, conclude.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia