Trasformare 3 milioni di ettolitri di vino in disinfettante potrebbe essere la risposta per ‘salvare’ il comparto del vino italiano, fortemente penalizzato dal lockdown. La chiusura totale infatti, che ha coinvolto la ristorazione, ha mandato ‘in fumo’ le vendite per ettolitri di vino, soprattutto pregiato. Secondo Coldiretti, la soluzione per tamponare le perdite ed arginare la ‘svendita’, potrebbe essere quella di togliere dal mercato grandi quantità di vino generico per trasformarlo in alcol e disinfettante.

Quattro cantine su dieci registrano un forte calo dell’attività ed i produttori lanciano l’allarme per la mancanza di liquidità che coinvolge il settore, mettendo a rischio il futuro del vino italiano.

Un comparto dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere.

I numeri sono il frutto di un’analisi di Coldiretti/Ixe’ sugli effetti dell’emergenza coronavirus in riferimento allo studio Mediobanca sul settore.

“A pesare è stata la chiusura forzata della ristorazione – ha commentato Martino Cerantola, presidente provinciale di Coldiretti Vicenza – Il lockdown che ha coinvolto Italia e all’estero ha portato un forte calo delle esportazioni dopo il record di 6,4 miliardi di euro nel 2019, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale. Ad essere colpita è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità, che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo”.

L’Italia, con 46 milioni di ettolitri, si classifica davanti la Francia come il principale produttore mondiale con circa il 70% della produzione destinato a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) e il restante 30% per i vini da tavola. Sul territorio nazionale ci sono 567 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.

Iva agevolata ed un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid-19 sono alcune delle proposte formulate dalla Coldiretti che è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti. “Ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino che – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Vicenza, Cesare Magalini – rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non”.

Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari. La misura avrebbe l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano, che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite che sono praticamente triplicate secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive.

Il piano della Coldiretti prevede anche la vendemmia verde e riduzione delle rese su almeno 100mila ettari per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali.

di Redazione Altovicentinonline

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