La provenienza dei grani e la qualità della pasta. Sono i temi affrontati da Sabrina Dal Fico che  collabora con diverse testate su temi  come natura, sostenibilità, stili di vita sani e rispettosi dell’ambiente. Ha stilato una classifica sulla nota rivista Green Mee che sarà molto utile alla categoria dei consumatori, sempre più formata e consapevole di quanto acquista al supermercato.

  • Agnesi. La pasta Agnesi è realizzata con un mix di 14 grani duri 100% italiani
  • Alce Nero. La pasta Alce Nero è prodotta solo con grani italiani
  • Antonio Amato. Il grano della pasta Antonio Amato proviene da coltivazioni 100% italiane selezionate
  • Armando. La Pasta Armando che, oltre ad essere realizzata con grano italiano (contenuto minimo proteico del grano del 14,5%), è certificata “Zero residui di pesticidi e glifosato”
  • Barilla. La pasta Barilla usa grano 100% italiano. Sul sito del marchio si specifica che il grano proviene da 13 regioni del nostro Paese
  • Baronia. La pasta Baronia è realizzata con grani 100% italiani
  • Combino (LIDL). La pasta Combino che trovate alla Lidl è realizzata con grano duro UE e non UE, ma il Paese di molitura è l’Italia. Esiste però anche un’altra linea di pasta “deluxe”, trafilata al bronzo e con grano 100% italiano, realizzata in collaborazione con gli agricoltori Coldiretti
  • Conad. La pasta a marchio Conad è prodotta utilizzando grani di provenienza UE e non UE. Tuttavia, la linea “deluxe” Verso Natura è realizzata con semola di grano duro 100% italiano
  • Coop. Il grano usato per la produzione della pasta Coop è UE e non UE. La linea “deluxe” Fior Fiore è prodotta con semola di grano duro di origine italiana, mentre quella Vivi Verde Coop è ottenuta da grano duro biologico 100% italiano
  • Cuore Mediterraneo (Todi’s). Al Todi’s trovate la pasta del marchio “Cuore Mediterraneo”, con grani UE e non UE. La linea di pasta trafilata al bronzo Cuore Mediterraneo vanta invece la presenza di grano duro italiano
  • De Cecco. Come ben indicato sul fronte dell’etichetta, la pasta De Cecco è realizzata con grani italiani e del resto del mondo (mix UE e non UE)
  • Despar. La pasta Despar è prodotta con grani UE e non UE. Solo la linea Premium è realizzata con 100% grano italiano
  • Divella. Anche la pasta Divella è realizzata con semola di grano duro coltivato in Italia e in Paesi Ue e non Ue (macinato in Italia). Vi segnaliamo però che la pasta integrale Divella è prodotta da grano duro 100% italiano e rimacinato a pietra
  • Garofalo. La pasta Garofalo, alla voce Paese di coltivazione del grano, riporta: UE e non UE, mentre il Paese di molitura è l’Italia
  • Granoro. La pasta Granoro è realizzata utilizzando grani italiani, UE e non UE. Tuttavia, le linee Dedicato e BIO ricorrono all’utilizzo di grano 100% italiano (da agricoltura biologica, per i prodotti BIO)
  • La Molisana. La pasta La Molisana in bella vista sul fronte della confezione scrive “solo grano italiano decorticato a pietra“
  • Novella (iN’s). Nei supermercati iN’s è disponibile la pasta “Novella”, realizzata con grano UE e non UE. Di livello superiore c’è però in questo discount la varietà Selezione Più trafilata al bronzo, con 100% grano italiano
  • Rummo. Rummo per la sua pasta utilizza grano Ue e non Ue (Italia e Australia). Anche in questo caso la pasta integrale (così come quella biologica) è prodotta con grano 100% italiano
  • Tre Mulini (Eurospin). La linea base più economica della pasta in vendita nei supermercati Eurospin contiene grano UE e non UE. C’è poi la Tre Mulini Trafilata al Bronzo, che è realizzata con grano 100% italiano
  • Voiello. La pasta Voiello è prodotta con grano duro italiano 100% italiano.

“Con questa lista abbiamo cercato di rispondere alla maggior parte dei dubbi relativi alla provenienza della pasta. Tuttavia, come potete immaginare, l’elenco non è esaustivo: esistono tantissimi piccoli marchi e pastifici artigianali che non abbiamo inserito – specifica su Green Mee Sabrina Lo Fico – . Il  consiglio resta quello di leggere con attenzione l’etichetta dei prodotti prima di acquistarli, con particolare attenzione alla provenienza delle materie prime utilizzate”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia