Il presente è già una certezza, il futuro assicurato perché il suo talento è smisurato. Sara Curtis ha riscritto la storia del nuoto italiano, raggiungendo una finale mai vista nella gara regina, i 100 stile libero. Lei, che un giorno punterà a mettere la corona in testa, aggiorna quel racconto comunque ed è ottava nell’atto conclusivo della gara in questi Mondiali di Singapore in 53″41.

LA GARA

Gara coraggiosa e senza rimpianti quella della 18enne di Savigliano – tesserata per Esercito e CS Roero – che passa seconda in 25″28 (25″32 in batteria e 25″42 in semifinale) ma poi perde di fluidità negli ultimi venticinque metri e chiude con un ritorno 28″13. Si conferma campionessa iridata l’olandese Marrit Steenbergen in 52″55, seguita dall’australiana Mollie O’Callaghan in 52″67 e dalla statunitense e vice campionessa olimpica Torri Huske in 52″89.

“Per me è già un successo esser qua, perché c’ho messo un anno e mezzo a raggiungere questi livelli- racconta Curtis, campionessa europea juniores a Vilnius 2024- Continuerò a lavorare per aumentare la mia competitività. Voglio raggiungere tutto ciò che ho in mente, con l’impegno e gli allenamenti ce la faro”. Poi Sara si commuove scrollando tutta la tensione accumulata in questi giorni.

“Voglio ringraziare tutte le persone che mi sono state accanto in questo periodo. Ero abbastanza agitata prima della finale. Ho provato a viverla nel migliore dei modi”.

UN SORRISO CONTAGIOSO

Nata il 19 agosto 2006 a Savigliano, in provincia di Cuneo, questa giovane atleta di 180 centimetri, figlia di un padre piemontese e una madre nigeriana, ha conquistato il pubblico con il suo sorriso contagioso e un talento cristallino. Sara è il frutto del grande amore tra papà Vincenzo e mamma Helen.

Proprio le sue origini sono finite nel mirino degli haters. Ai quali ha risposto come è nel suo carattere solare e diretto senza tanti giri di parole.

“Alcuni scrivono che i miei record italiani in realtà sono nigeriani. Sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c’è quello di avere almeno un genitore italiano. Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento”.

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