Una serie di attività per affermare la cultura del rispetto, promuovere l’educazione agli affetti, affrontare e superare le criticità nelle relazioni di genere e valorizzare relazioni paritarie che coinvolgeranno dipendenti Coop, soci e consumatori. È quanto prevede il protocollo d’intesa siglato fra Coop e Fondazione Giulia Cecchettin presentato oggi a Roma nella Sala stampa estera, a Palazzo Grazioli. Un accordo che per Coop rientra nella campagna sull’educazione alle relazione “Dire, fare, amare” lanciata lo scorso marzo. Il progetto pilota verrà avviato il 30 settembre a Padova e coinvolge circa 150 dipendenti in cinque negozi dell’area padovana. “Si parte da una indagine preliminare che ha lo scopo di chiamare i partecipanti a una riflessione individuale sondando le loro conoscenze e percezioni sulla violenza di genere”, spiegano. Seguiranno poi cinque moduli formativi in cui i formatori di Fondazione Giulia Cecchettin stimoleranno i partecipanti e dialogheranno con loro per diffondere una prima consapevolezza sul tema della violenza di genere, promuovere una cultura inclusiva, monitorare e segnalare eventuali criticità e imparare a riconoscere comportamenti inappropriati fino alle vere e proprie molestie. Il protocollo vede anche una serie di iniziative di sensibilizzazione rivolti a soci e consumatori e a novembre, nelle cooperative, la diffusione di quasi 90mila borse di tela con un disegno di Giulia.
“Educare alle relazioni è un passo in avanti fondamentale per uscire dalla sola indispensabile accoglienza, supporto, aiuto per le donne vittime di violenza. È fare un passo avanti andando verso la prevenzione. Perché la violenza contro le donne è un problema culturale che viene da lontano e probabilmente ha bisogno di un cambio di passo anche nel sistema educativo”, ha sottolineato la presidente Coop Italia, Maura Latini.
Coop, inoltre, “sosterrà da ora fino a dicembre una proposta di legge di iniziativa popolare che riguarda gli psicologi nelle scuole, che ha un focus particolare sull’educazione affettiva obbligatoria dentro le scuole extracurriculare”, ha aggiunto. Per Gino Cecchettin, presidente della Fondazione Cecchettin, con il progetto – che chiama “alleanza” – si mettono in atto “quelle che sono le nostre basi della divulgazione di un modo di comportarsi e di relazionarsi diverso”. In questo caso, “Coop per prima si mette a disposizione con una rete vastissima fatta di migliaia di dipendenti, ma soprattutto l’incontro con decine di migliaia di fruitori, perché una volta che una persona è formata, anche nell’approcciarsi verso altre persone, comunica ed è importantissimo perché significa arrivare in modo capillare nel territorio, ed è quello che vorremmo fare.
Ansa
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