Si è svolto oggi a Venezia, all’Università IUAV, il convegno “Alleanza tra uomini e donne. INPS contro la violenza di genere”, un momento di confronto istituzionale su una delle emergenze sociali più profonde del Paese. La violenza di genere non riguarda solo le donne, ma l’intera società: spezza legami, indebolisce le comunità e mette alla prova la fiducia collettiva. Dopo il saluto del Magnifico Rettore Benno Albrecht, sono intervenuti il Presidente dell’INPS, Gabriele Fava, il Direttore Generale Valeria Vittimberga e la Consigliera d’Amministrazione Maria Luisa Gnecchi. Il confronto è stato moderato dalla giornalista Rai Alessia Zambon, con le relazioni di Maria Giovanna De Vivo, Presidente CUG INPS, e di Diego De Felice, Direttore Centrale Comunicazione INPS, e con gli interventi di Filippo Pagano, Direttore Regionale INPS Veneto, e Silvia Cavallarin di Veneto Lavoro. Particolarmente significativa la testimonianza di Gino Cecchettin, papà di Giulia. Le disuguaglianze nel lavoro accompagnano le donne lungo tutto l’arco della vita: retribuzioni più basse, carriere discontinue, carichi di cura non retribuiti e pensioni più deboli. L’assenza di autonomia economica aumenta il rischio nelle situazioni di violenza. L’INPS sta intervenendo per rendere i servizi più accessibili attraverso la nuova APP INPS, MyINPS, il Portale Giovani e, a breve, il Portale della Famiglia e della Genitorialità. I dati del 2024 segnano una crescita complessiva degli assicurati del 5,9%, con un incremento maggiore tra le donne, pari al 6,7% rispetto al 5,2% degli uomini. Anche le retribuzioni femminili crescono con un ritmo superiore, pari all’11,6% contro il 9,5%. L’Istituto è inoltre impegnato con misure specifiche per le vittime di violenza, tra cui congedo indennizzato, Reddito di libertà, ADI e ISEE semplificato. Nel suo intervento, il Presidente Gabriele Fava ha dichiarato: “Nessun indicatore di sviluppo ha valore se non garantiamo alle donne la libertà di vivere senza violenza. I Greci distinguevano tra isonomia, la legge che protegge, e isotimia, il valore riconosciuto. Ed è proprio nell’assenza di isotimia che la violenza trova terreno. Come INPS abbiamo due responsabilità: proteggere e sostenere l’autonomia economica delle donne e contribuire al cambiamento culturale. La parità non è un atto amministrativo, è una conquista relazionale. Il nostro impegno è chiaro: fare dell’Istituto un presidio di autonomia, dignità e libertà, e contribuire a un cambiamento che ci porti, un giorno, a non dover più contare vittime ma vite salvate”.

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