Lo hanno saputo per caso, dalla sorella, a cui un amico glielo aveva confidato, o anche dal marito stesso ‘pentito’ per essersi reso conto- tardi- della gravità di quello che aveva fatto. Parlano le ‘mogli’ violate, quelle che hanno scoperto di venire tradite e ‘stuprate’ con immagini rubate o commenti inappropriati dai loro compagni di vita. A pochi giorni dall’annuncio dato da Meta di aver rimosso il gruppo Facebook “Mia Moglie” per “violazione delle nostre policy contro lo sfruttamento sessuale di adulti” non si placano le polemiche, le analisi degli esperti, le confidenza di ‘chi è entrato’ nella community e ha visto cosa succedeva lì dentro, le voci di denuncia, anche delle stesse vittime.
FOTO PRIVATE, RIVELAZIONI DELL’INTIMITÀ DI COPPIA, COMMENTI ‘SPORCHI’
Il gruppo contava oltre 32 mila iscritti e la sua rimozione si è avuta grazie alla denuncia arrivata alla polizia postale che ha visto tra i promotori “No justice no peace”. Per capire la portata della gravità di quello che succedeva basta imbattersi in alcune testimonianze. “Io ci sono entrata nel gruppo Fb ‘mia moglie’ prima che lo chiudessero, principalmente per capire se avessi “amici social” aderenti- scrive una utente del social, non anonima- Ho visto foto di corpi di donne, o porzioni di essi: cosce, seni, piedi, scollature. Tutte scattate all’insaputa di chi è stato sbattuto online. Uomini che chiedevano ad altri uomini di masturbarsi insieme guardando quelle foto”.
Ovviamente, a corredo delle immagini postate dai maritini-compagni, seguivano commenti ‘sporchi’ sia degli autori della deprecabile impresa, che degli altri partecipanti del gruppo. E poi riferimenti all’intimità di coppia, seguiti da commenti all’insegna della volgarità e del sessismo: “chi sa come le piace..”, “posso farlo pure io con lei?”, o ancora “faccela degustare pure a noi, mica si consuma”, solo per citare le frasi meno censurabili.
“Circa 20 giorni fa mi era apparso quel gruppo, incuriosita dal titolo “Mia Moglie” – è un’altra testimonianza di una utente non anonima raccolta sui social- con tre bei cuori finali, ho pensato che fosse un gruppo di mariti innamorati, ho pensato ‘ogni tanto un gruppo romantico’, ma quando ho capito cosa fosse in realtà, non potevo crederci, sono rimasta sconvolta, ho visto e letto di tutto, alcune donne erano complici del marito e di tutta la situazione, ma altre ( la maggioranza) ne dubito fortemente, che orrore l’uomo”.
LO SFOGO DELLE VITTIME
Al gruppo dei mariti, risponde quello delle mamme ‘alfa’: in un’altra community Fb chiamata “Alpha Mom” è infatti possibile trovare alcune testimonianze- riportate in forma anonima dall’admin- di chi ha scoperto di avere al proprio fianco un marito, compagno e padre dei suoi figli molto diverso da quello che immaginava.
“Oggi ho scoperto di essere nel gruppo “mia moglie”- è il primo racconto- Non sapendone assolutamente nulla. Lui si è giustificato dicendo che fosse soltanto un gioco… Abbiamo 2 figli…e 10 di matrimonio alle spalle. Foto nostre, private di momenti di vita quotidiana. Mi sento spezzata in due”. Tra i commenti, la donna spiega di aver scoperto le sue foto violate dopo la ‘soffiata’ avuta da un amico della sorella che era entrato nel gruppo incriminato. Lo shock è stato fortissimo, racconta poi, la donna ha lasciato la sua casa e si è trasferita dalla madre, portando via con sé i due figli.
Diversa invece la situazione di un’altra vittima che ammette di non avere neanche la possibilità di stare sola, perché il marito “non vuole andare via e io non ho dove andare”. Anche la sua testimonianza è riportata da Alpha Mom (anche questa donna ha due figli). “Esattamente qualche mese fa, mio marito spontaneamente e non assolutamente pentito, o per chiedermi aiuto, mi ha raccontato che aveva caricato su un sito web foto mie intime (che avevo inviato a lui) o anche fatte di nascosto, dove uomini caricavano le foto delle mogli”. Dopo questa confessione la donna ha voluto vedere con i suoi occhi cosa stesse succedendo: “Mi sono totalmente freezata, quello che ho letto su di me è stato agghiacciante, gli ho fatto rimuovere tutti i contenuti subito”. Il marito “non ha fatto altro che sminuire il gesto e che dirmi che sono esagerata, che era un gioco ,che l’ha fatto per vantarsi per la mia bellezza, chei o non apprezzo la sua sincertà”: è la giustificazione data. Con il risultato che, prosegue la vittima, “mi sono sentita sbagliata”.
L’ESPERTA: “DIETRO IL VOYERISMO SI NASCONDE IL PATRIARCATO TOSSICO”
Gruppi come “Mia moglie” purtroppo non sono un caso isolato. Basta vedere come altri gruppi social abbiano un nome e contenuti simili. La criminologa Roberta Bruzzone, psicologa clinica e forense, lucida analista della contemporaneità e della violenza di genere, prova ad analizzare il fenomeno: “Dietro il finto voyeurismo estetico del gruppo “Mia moglie” si nasconde un meccanismo patriarcale tossico: l’idea che il corpo femminile sia oggetto esibibile, patrimonio collettivo privo di consenso e autonomia”, scrive l’esperta in una riflessione sull’attualità. “Per le donne coinvolte, scoprire di essere esposte senza saperlo significa subire una frattura identitaria profonda: sentirsi spezzate, tradite, private della propria dignità”.
“LE VITTIME COME GISELE PELICOT”
Bruzzone compie un parallelo con il caso Gisèle Pelicot, la donna francese per anni drogata e data in pasto dal marito ad altri uomini per soddisfare i loro appetiti sessuali. Nel caso di Pelicot “l’oggettificazione estrema ha trasformato una donna in ‘cosa da usare’, qui l’offesa si maschera da ironia”, prova a distinguere le due vicende. “Ma la radice è la stessa- prosegue Bruzzone- la negazione della donna come soggetto, ridotta a merce al servizio del potere maschile. Per le donne coinvolte, scoprire di essere esposte senza saperlo significa subire una frattura identitaria profonda: sentirsi spezzate, tradite, private della propria dignità”. Di qui l’invito a denunciare: “Chiunque si imbatta in simili contenuti non deve restare in silenzio: segnalateli subito alla Polizia Postale. Ogni segnalazione è un atto concreto contro questa catena di violenza”.
