Che loro ce l’abbiano messa tutta è indiscutibile e c’hanno messo anche soldi, quando si è presentata l’emergenza sociale e non si sono mai tirati indietro, mettendo mano nelle casse dei Comuni. Ma è bastata qualche domanda poco impegnativa da parte del giornalista esperto di sanità per fare venire fuori l’inadeguatezza dei sindaci della conferenza ex Ulss 4, che oggi, sono stati messi a dura prova da cronisti non disposti a farsi raggirare da discorsi in ‘politichese’. Di quelli che si fanno quando la situazione è difficile. Perchè difficile è la situazione dell’Ulss 7 Pedemontana, frutto della scelta politica di accorpare i servizi sociosanitari dell’Alto Vicentino con Bassano del Grappa. Una decisione sottoscritta dai sindaci, capeggiati da Robertino Cappozzo, che fa sorgere il dubbio che forse andasse vagliata meglio.

Un ospedale che boccheggia

50 medici mancanti su un organico che dovrebbe essere di 150. Un pronto soccorso, in cui i medici lavorano come eroi per fronteggiare le emergenze, facendosi in quattro. Reparti vuoti, dove macchinari nuovissimi e frutto di un project financing costato un debito che non verrà mai arginato, fanno bella mostra con il rischio di non poter essere utilizzati. Medici che pare che all’ospedale di Santorso non vogliano starci e che, quando possono, lo abbandonano. Sta per andare via il direttore medico, che privo di assistenti, era fresco di nomina. Questa è la mazzata delle ultime ore.
Primari stremati e medici costretti a fare turni 8-20, che minano la loro salute sia all’interno dell’ospedale dove hanno la responsabilità di vite umane e quella a casa. Inevitabilmente, le famiglie risentono di uno stress, che anche il professionista dalla pelle più dura, fa fatica a non portare . Una situazione che i sindaci della conferenza hanno provato a sminuire, ma che poi, con l’onesta intellettuale che li contraddistingue, hanno dovuto ammettere, dichiarando che il loro impegno è stato comunque massimo. E su questo non ci piove.
‘Bisogna parlare bene dell’ospedale perchè funziona e ha bisogno di essere utilizzato – ha ribadito Cappozzo, esordendo alla conferenza stampa, che ha preso toni accesi quando il giornalista Franco Pepe, de Il Giornale di Vicenza, esperto di sanità a livello regionale, non ha esitato a mettere i primi cittadini dinanzi a dati importanti di cui era in possesso – Noi possiamo arrivare fino ad un certo punto perchè poi, la sanità è materia di una Regione che ha il vero potere decisionale’.
Il cronista navigato de Il Giornale di Vicenza è arrivato preparato nella sala consiliare del Comune di Thiene, dove a dare le notizie nude e crude è stato un giornalista evidentemente più preparato dei sindaci.

Un’eccellenza non ancora perduta

‘ Quando è stato studiato il project financing, l’ospedale di Santorso era destinato ad essere l’eccellenza che adesso non è più – ha detto Pepe, forte di confronti con Regione e commissari – ora, rischia di diventare il satellite di Bassano, dove verranno dirottati reparti importantissimi. Siete sicuri di avere fatto bene ad appoggiare la decisione della regione Veneto, che ha voluto accorpare la vostra Ulss a quella di Bassano? Non conveniva andare con quella di Vicenza, come hanno fatto in tutte le altre province? Vi rendete conto che si è trattato di una scelta politica, che voi avete avallato?’. Su questo punto, i sindaci sono stati irremovibili e quando è stato proposto loro di alzare le mani per capire quanti di loro si sono pentiti della scelta, si sono rifiutati.
Il più sicuro della situazione è apparso il sindaco Valter Orsi di Schio, ma anche Franco Balzi, primo cittadino di Santorso, ha ammesso che probabilmente ci sarebbe voluto un pugno più fermo, che però, non è nello stile di un collegio di Sindaci, che pur amando il loro territorio, preferisce sempre la linea morbida ed il dialogo.

In realtà, questa loro poca incisività ha portato ad un malcontento che la dice tutta sullo scollamento che si è venuto a creare tra chi lavora e ha a che fare con mille difficoltà e chi avrebbe dovuto essergli un pò più vicino. Forse è stato questo l’errore dei sindaci, che vogliono continuare a credere che l’ospedale di Santorso possa essere ancora una eccellenza, dove i medici si recano per lavorare con gioia e dove possono mettere in campo tutta quella missione medica, che oltre alla passione ha anche bisogno di supporto.

Giornalisti spiazzati

I giornalisti sono rimasti spiazzati e pensavano ad una conferenza stampa d’attacco e non di difesa dell’indifendibile. Alla luce di tutti gli articoli stampa prodotti in questi mesi da una categoria che ha dato voce persino a quei medici che un tempo non avevano il coraggio di denunciare, pensavano di trovarsi dinanzi ad una levata di scudi. Ad una presa di posizione nei confronti della Regione, per unirsi al coro di utenti esasperati da servizi sempre meno efficienti e professionisti che vanno sostenuti. Invece, si sono ritrovati dinanzi a primi cittadini che avevano l’ansia di dimostrare quanto tempo e denaro spendono per tenere in vita servizi importanti per il territorio. Impegno autentico e reale, dati i servizi che hanno tamponato autotassandosi a più non posso , ma che hanno dimostrato una inadeguatezza, che certamente non cela malafede, ma che ha portato ad accendere quello che ora va spento. Non tutto è perduto e probabilmente, al di là di una riforma italiana che taglia ovunque , oggi, i sindaci dell’Alto Vicentino si sono resi conto che la sanità è una cosa assai complessa. Che racchiude interessi politici e ambizioni. Che sposta soldi e voti. Il tutto incompatibile con l’ingenuità’ fino ad ora dimostrata.

Non è morta la nostra Ulss e per fortuna, c’è un assessore regionale alla Sanità come Emanuela Lanzarin, con capacità d’ascolto e sensibilità. Con un dialogo più costruttivo, potrà dare una mano ai nostri sindaci, che vogliono più potere, ma che devono essere in grado di saperlo gestire.

N.B.

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