Un pestaggio avvenuta lo scorso 21 marzo nel pieno centro cittadino ha portato alla denuncia di tre persone e all’arresto di un giovane per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Schio e coordinate dalla Procura della Repubblica di Vicenza, hanno ricostruito i drammatici momenti in cui un 36enne del posto è stato brutalmente aggredito da tre soggetti per questioni legate al mondo della droga.Una vera e propria spedizione punitiva messa a segno con l’intento di dare una lezione al malcapitato che non doveva dimenticare.
Secondo quanto emerso, la vittima, nel tentativo di sottrarsi ai suoi aggressori, era riuscita a rifugiarsi a bordo di un’auto in transito, guidata da un giovane completamente estraneo ai fatti. Il veicolo era stato danneggiato durante l’assalto. Le accuse a carico dei tre indagati sono pesanti: lesioni personali, danneggiamento e spaccio di sostanze stupefacenti.
Alle prime luci dell’alba del 21 maggio, i militari dell’Arma – con il supporto del Nucleo Cinofili di Torreglia e dell’unità cinofila Zico – hanno eseguito tre perquisizioni personali e domiciliari. L’intervento ha portato a risultati significativi sul fronte della lotta allo spaccio.
In particolare, nell’abitazione di uno degli indagati sono state trovate diverse dosi di hashish e tre bilancini di precisione, nascosti tra gli indumenti. La perquisizione si è poi estesa a un locale pertinenziale dell’abitazione, dove sono stati scoperti otto panetti della stessa sostanza, per un peso complessivo di 800 grammi, occultati all’interno di una borsa frigo. Il giovane è stato arrestato e trasferito nel carcere di Vicenza, in attesa dell’udienza di convalida. Il quantitativo e i bilancini di precisione sarebbero la prova dell’attività di spaccio.
Nell’abitazione di un secondo indagato, i militari hanno invece sequestrato due involucri contenenti circa sei grammi di hashish. Per lui e per il terzo soggetto coinvolto è scattata la denuncia in stato di libertà.
Le indagini proseguono per chiarire ulteriori responsabilità e l’eventuale esistenza di una rete di spaccio attiva nel territorio scledense.
I.A.
