Nonostante i tecnici della Regione Veneto abbiamo rassicurato che la questione è nota, si è intervenuti (per tempo) e si continua a tenere alta l’attenzione, Giovanni Manildo, candidato per il centrosinistra alla presidenza del Veneto, torna sul “possibile rischio ambientale causato dalla presenza di Pfas nei materiali utilizzati per la costruzione” della Superstrada pedemontana veneta (Spv); una circostanza, sollevata ieri dal Pd in Regione (innescando quindi la replica dei tecnici), per Manildo “gravissima. Non si tratta di un sospetto generico, ma di un’allerta lanciata da Ispra, uno degli organismi tecnici più autorevoli del nostro Paese. Si parla di una ‘potenziale minaccia imminente’ per le acque superficiali e sotterranee nella zona delle gallerie di Malo e Sant’Urbano. È la spia di un modello di sviluppo che risulta sempre più vecchio e inattuale”.
Il Veneto, prosegue, “ha pagato già un prezzo altissimo per un’insufficiente attenzione all’ambiente. Fenomeni meteo estremi, crisi idrogeologica, intere comunità esposte al rischio inquinamento. Eppure chi ha governato negli ultimi trent’anni continua a inseguire l’idea di una crescita a ogni costo, dove la sostenibilità è un dettaglio, la qualità della vita un optional, la salute un argomento da posticipare. Noi pensiamo l’esatto opposto”. Sviluppo e crescita, continua, “sono obiettivi fondamentali. Ma devono essere ponderati, ragionevoli, sostenibili. Per noi ambiente, salute, paesaggio e qualità della vita sono parte integrante di un nuovo modello di sviluppo, non il suo contrario. La differenza tra la nostra visione e quella di chi ha gestito questa Regione per decenni sta tutta qui: noi guardiamo avanti, non indietro. Vogliamo un Veneto che cresca, sì, ma senza sacrificare il futuro per vantaggi immediati e di corto respiro. Per noi, creare futuro significa anche questo”.
Pfba nelle gallerie della Pedemontana, tecnici e Regione rassicurano: “siamo intervenuti”
