Nella giornata di ieri l’Ufficio Immigrazione della Questura di Vicenza ha rimpatriato un pericoloso pregiudicato di nazionalità albanese, già detenuto e molto conosciuto a Schio. 

 G.D., nato in Albania nel 1993 e residente a Schio è ritenuto dalla Polizia e dall’Autorità Giudiziaria una persona che oltre ad avere una sfilza di precedenti penali contro la persona  ” pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Al momento stava finendo di scontare la pena di 2 anni e 1 mese per aver commesso, nel maggio 2021 ed in concorso con altri complici, una rapina aggravata con lesioni ai danni di un cittadino pakistano. Durante la sua permanenza in Italia aveva commesso numerosi reati, di varia natura e gravità, che gli avevano fatto accumulare svariate denunce e Misure di Prevenzione. In una occasione, a seguito di una indagine compiuta dalla Polizia di Stato era stato ritenuto responsabile di truffa via internet legata  alla compravendita di auto di lusso; inoltre, era stato identificato alla guida di un veicolo privo di patente ed era stato denunciato più volte per essersi rifornito a pompe di benzina senza pagare. Insomma, così giovane è una vita piena di reati. 

L’Ufficio Immigrazione della Questura, al fine di effettuare il rimpatrio dell’albanese, in assenza di altri documenti validi per l’espatrio aveva ottenuto dal Consolato Generale della Repubblica di Albania il lasciapassare necessario.

Nella giornata di ieri l’uomo è stato prelevato dagli Agenti di Polizia presso il Carcere e, su disposizione del Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori, trasferito all’Aeroporto di Roma Fiumicino da dove, già nel corso della stessa serata, con un dispositivo di scorta internazionale messo a disposizione dal Ministero dell’Interno, è stato scortato in aereo a Tirana e consegnato alle Autorità di Polizia albanesi.

Il rimpatrio sistematico di cittadini extracomunitari con a proprio carico precedenti penali di particolare gravità rappresenta una delle priorità della azione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza – ha ribadito il Questore Sartori –. Ciò consente, da un lato, di sradicare dal nostro territorio soggetti che hanno fatto delle attività delinquenziali, oltre che un abituale modo di vita, la propria esclusiva fonte di reddito e, dall’altro, di evitare che contesti simili, qualora tollerati, diventino un pericolo sistematico per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”.

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