Ci vorranno circa 20 giorni perché rientri nella sua Schio la salma di Nadia De Munari, la missionaria 50enne massacrata a colpi di machete mercoledì a Nuevo Chimbote, città a 400 chilometri da Lima in Perù, dove lavorava e viveva prendendosi cura dei più deboli, dei poveri, collaborando con l’organizzazione dei salesiano Operazione Mato Grosso.
L’autopsia è stata eseguita, le indagini sono in corso e ci vorranno ancora oltre due settimane affinchè ci sia il nulla osta per il trasferimento del corpo.
“Siamo in costante contatto con la Farnesina e ho chiesto che il costo del viaggio della salma della nostra Nadia sia sostenuto dal ministero – ha spiegato il sindaco Valter Orsi, in questi giorni in contato con la famiglia anche grazie al suo assessore Katia De Munari, cugina della vittima – Speriamo che si snodino al più presto tutti i nodi di questa vicenda”.
Sono momenti durissimi per la famiglia di Nadia De Munari, avvisata mercoledì del ferimento della missionaria e poi della morte e costretta a prolungare l’attesa di riavere la propria cara vicina per poterla seppellire.
“Una famiglia molto unita, che sta vivendo il dolore con grande dignità, estremamente provata da questa tragedia – ha concluso il primo cittadino – Ci vorranno ancora dei giorni, anche perché il Perù non ha aderito alla convenzione che potrebbe accelerare il rimpatrio della salma. Auspico che la vicenda venga chiarita al più presto anche se temo che anche il chiarimento potrebbe essere molto doloroso”.
di Redazione Altovicentinonline