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Schio-Ulss. “Meno soldi per disabili e anziani: a rischio 134 lavoratori”

“L’appalto al ribasso previsto dalla Ulss 7 per le strutture sanitarie San Michele e Il Cardo di Montecchio Precalcino mette a rischio 134 lavoratori. La Regione continua a preferire il risparmio alla qualità dei servizi”.

E’ una battaglia ‘all’ultimo sangue’ quella che si profila per salvare, per quanto possibile, i lavoratori e i servizi delle strutture sanitare di Montecchio Precalcino Il Cardo e San Michele. Da una parte c’è la Ulss 7 con la gara d’appalto, dall’alto il territorio e le sue rappresentanze istituzionali, che temono si profili una gara d’appalto al ribasso “che non tenga conto né dei lavoratori né della qualità dei servizi offerti in questi 20 anni ai 140 ospiti delle strutture”.

Leonardo Dalla Vecchia, presidente della Commissione Consiliare IV del Comune di Schio, scende in campo con il gruppo per tentare una missione: assicurare che la gara di appalto preveda, quantomeno, il riassorbimento del personale in servizio da parte di chi se lo aggiudica.

“Esprimo forte preoccupazione per la situazione di incertezza in cui vivono i 134 dipendenti, i 140 ospiti delle strutture sanitarie di Montecchio Precalcino e le loro famiglie – ha spiegato Dalla Vecchia – Auspico anch’io, come il presidente Sola, che non venga fatto un bando al ribasso, che vedrebbe penalizzati gli ospiti e le loro famiglie, saremo di fronte all’ennesimo errore nella gestione dei servizi sanitari da parte della Regione, che da anni ha dimostrato di preferire i risparmi di spesa alla qualità della sanità pubblica  spingendo il cittadino verso il privato. Qui non si rischia solamente di disperdere un’esperienza ventennale ma anche di mettere alla porta 134 dipendenti, e per questo voglio sperare che nel bando venga garantito l’obbligo, per chi dovesse vincere, di riassorbire in organico il personale già in servizio. Non voglio certo demonizzare le gare, ma non posso nemmeno accettare le dichiarazioni dell’Ulss che liquida il fatto che si tratta di una procedura normale a cui La Casa potrà partecipare, dichiarazioni che lasciano intendere che non si veda nessun valore aggiunto nell’esperienza e nella professionalità dell’ente scledense che per vent’anni ha gestito il servizio. E’ mia intenzione – ha concluso – prendere contatto con il presidente Sola in vista della convocazione della IV Commissione che si riunirà per la prima volta, dal mio insediamento, lunedì prossimo”.

Ma quanto sta accadendo è solo la prosecuzione di quanto già accaduto con altre cooperative e altri servizi dell’Altovicentino.

A.B.