In epoca contemporanea quel brevetto è stato ripreso, modernizzato, e applicato alle frenesie del traffico moderno, per arrivare ai giorni nostri con due correnti di pensiero: uno strumento indispensabile a fungere da deterrente e a sanzionare gli automobilisti disinvolti sui limiti, un apparecchio che assicura ai Comuni e allo Stato un gettito sostanzioso, tassazione indiretta sotto forma di contravvenzioni spesso salate. Le gesta di Fleximan, degli imitatori e degli epigoni, hanno richiamato prepotentemente il tema degli autovelox, secondo una prospettiva che mai D’Ascanio avrebbe potuto immaginare. Si appassionò sin da ragazzo del volo che fu la costante della sua vita, con tante variabili, arrivando a laurearsi in ingegneria al Politecnico di Torino nel 1914. Poi subito al Battaglione aviatori, tra i pionieri di un mezzo inventato da poco più di un decennio negli Stati Uniti e utilizzato per la prima volta al mondo in guerra dall’Italia, in Libia contro l’Impero ottomano, nel 1911.

Fonte Agi (foto moto.it)

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