A pochi giorni dal retro front dell’amministrazione comunale di Thiene che ha sancito il ‘no’ al forno crematorio, siamo andati a sentire dalla diretta voce del sindaco Gianni Casarotto le motivazioni che hanno fatto chiudere in un cassetto il progetto dell’impianto crematorio in zona Cappuccini.

A incidere sulla fumata nera al progetto sono le motivazioni sociali, come le ha definite Casarotto, ovvero i dissensi manifestati da quella fetta di thienesi residenti proprio nel quartiere dove sarebbe sorto il tempio crematorio, preoccupati per l’avvelenamento dell’aria che si sarebbero trovati a respirare ogni giorno, seppur il sindaco sottolinei che questa eventualità non si sarebbe mai verificata, forse. Un dubbio sulla qualità dell’aria thienese, motivato da un letteratura scientifica che a livello regionale trova una sempre difficile scrittura.

Ma se la voce del popolo, o una parte di essa, ha indotto l’esame di coscienza dell’amministrazione pur ritenendolo ancora un impianto valido, la motivazione tecnica dell’affossamento del progetto sembra trovare ragione nel guazzabuglio legislativo, perché ogni regione si organizza in materia a modo suo, talune volte in contraddizione con le altre regioni. “In Veneto una normativa specifica non è chiara – commenta il sindaco Casarotto – Sarebbe giusto fare degli approfondimenti sulle distanze dell’impianto”.

Sfumato quindi il project financing da quasi 2 milioni di euro del tempio crematorio a Thiene, proprio per mano di chi il progetto lo voleva, in attesa della soluzione urgente che sempre il comune di Thiene dovrà trovare per il cimitero comunale che sta sfiorando l’incapacità ad accogliere le salme dei defunti, perché di spazi liberi per le inumazioni e tumulazioni ne ha sempre meno a disposizione.

Intervista video

Paola Viero  Lorenzo Bressan (montaggio a cura di Jacopo Baldin)

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