Salvaguardare l’ambiente, mantenere l’equilibrio ecologico, contribuire a contrastare i cambiamenti climatici, ma anche creare posti di lavoro, individuare grazie alle tecnologie avanzate soluzioni sempre più sostenibili, creare una coscienza diffusa tra i produttori, i cittadini utenti-consumatori, il mondo della ricerca e la pubblica amministrazione. Questa è la “quadruplice etica” a cui mira il progetto di legge “Nuovo sistema di economia circolare in Veneto“, elaborato dal presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti (Lega) in collaborazione con lo staff del gruppo consiliare della Lega Nord ed in particolare Tiziano Bembo, Luca Furlan e Sara Bergamin. “Dopo il progetto che avevo presentato nel 2017 ho elaborato una nuova proposta che tiene conto sia degli sviluppi socio-economici, oltre che tecnologici di questi ultimi anni, sia delle esigenze che emergono nella società come nell’economia produttiva sempre più consapevoli e più allineati ai bisogni di sostenibilità e di tutela delle risorse irriproducibili e dell’ambiente, come del resto indicato dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite”, afferma Ciambetti. Il progetto di legge introduce il ‘Piano Regionale per l’Economia e lo Sviluppo Circolare’ (Presc) quale principale strumento per la strategia di transizione, e la figura del responsabile regionale per la transizione circolare, incaricato di coordinare, gestire ed indirizzare in modo trasversale questa nuova organizzazione del lavoro e dell’economia. Si tratta di “una normativa innovativa ma che si può mettere in pratica da subito”, e che risponde all’esigenza di allineare la legislazione veneta a quella delle regioni europee più avanzate.

Nel concreto il progetto di legge prevede poi azioni a sostegno dell’economia circolare con il coinvolgimento di imprese, associazioni di categoria, scuole, università e cittadini. Inoltre, è prevista l’istituzione di una ‘Settimana dell’economia circolare’, evento annuale interamente dedicato all’economia circolare e come luogo di incontro e di confronto in cui raccogliere proposte e scambiare esperienze, svolgere consultazioni e laboratori per contribuire alla definizione ed all’aggiornamento del Piano regionale per l’economia e lo sviluppo circolare (Presc) e delle relative politiche. Lo stanziamento previsto per l’attuazione di quanto introdotto dalla legge ammonta a 200.000 euro nel 2021 e 500.000 euro l’anno per il 2022 e il 2023, che potranno essere reperiti anche tra i fondi europei.

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