“E’ previsto l’arresto obbligatorio in flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici.

Inoltre c’è un aggravio di pene per lesioni al personale scolastico: si passa per le lesioni lievi da 6 mesi a 3 anni attuali a 2 a 5 anni di reclusione. Un insegnante, un educatore, non si tocca”. A dirlo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in conferenza stampa dopo il Cdm. L’arresto in flagranza non si estende ai minori.

“Il personale scolastico dopo quello sanitario è il più colpito dalle aggressioni tra tutto il personale della Pubblica amministrazione; l’aumento è stato impressionante soprattutto da parte dei genitori, fino al 2022-23 erano gli studenti ad aggredire, ora sono aumentati i genitori che picchiano i docenti”, ha commentato il ministro Valditara.

Con le nuove disposizioni chi ottiene 5 in condotta sarà automaticamente bocciato e vengono compresi anche i casi di bullismo grave. In caso di 6 in condotta, invece, lo studente sarà rimandato a settembre e non potrà essere ammesso alla classe successiva fino al superamento di un ‘esame di riparazione’ durante il quale dovrà presentare un elaborato critico sui valori e i principi violati dal proprio comportamento, dimostrando di aver compreso la gravità delle proprie azioni anche alla luce dei principi costituzionali e delle regole della comunità scolastica. Lo ha spiegato il ministro dell’Istruzione Valditara.

DirigentiScuola: ‘Bene Valditara sull’arresto di chi picchia i prof’

“Non possiamo che esprimere il nostro plauso al ministro Valditara sul documento, discusso oggi in Cdm, che prevede fra l’altro l’arresto obbligatorio in flagranza di reato in caso di lesioni personali a docenti e dirigenti scolastici, con un sensibile aggravamento delle pene”.
Così il sindacato nazionale dei presidi, DirigentiScuola.

“L’obiettivo – sottolinea il sindacato – è garantire ai nostri figli condizioni di serenità in ambiente scolastico, e per fare questo è indispensabile stringere le alleanze educative e ribadire un principio sacrosanto: l’insegnante, il dirigente scolastico e l’educatore non si toccano. Devono poter lavorare con tranquillità e senza pressioni, assolvendo a un compito fondamentale per la formazione delle giovani generazioni”.

“Fin dallo scorso 11 febbraio DirigentiScuola è intervenuta sul tema a sostegno delle iniziative promosse dal Ministero a tutela della dignità, del prestigio e della sicurezza del personale scolastico. Anche negli ultimi mesi, tuttavia, si è assistito a una deprecabile escalation di episodi di minaccia, aggressioni e atti persecutori ai danni del personale scolastico, che va tutelato al pari di quello sanitario. Ma non bastano le pene, ci vuole anche e soprattutto la prevenzione: per questo sollecitiamo con forza, come fatto in passato, un intervento di sistema. La scuola non può essere incolpata di ogni forma di disagio, devianza o malessere che spesso non ha gli strumenti per affrontare adeguatamente”, conclude il sindacato.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia