Lo spirito della vecchia Lega “è una impronta che resta per sempre. Non la cancelli”. Da questo parte Umberto Bossi, intervistato da lanuovapadania.it. Rievoca la ‘festa di autodeterminazione dei popoli’, l’evento di Venezia con l’ampolla del Po, del settembre del 1996 dove si proclama la nascita della ‘Padania’. Il Senatur, nella parole raccolte dalla direttrice Stefania Piazzo, non dimentica le origini e manda un messaggio a chi oggi ha il potere politico: “Il Nord deve essere rispettato, non ridotto come ora a portatore di acqua allo Stato italiano“.

Anche a Gemonio sonno arrivati i rumors dell’ultima mossa di Matteo Salvini, la possibile nascita di ‘Prima l’Italia’, nuovo contenitore nazional-sovranista, che dovrebbe portare a liste uniche tra Lega e Fi in Sicilia. “Non serve far polemica, non mi interessano le polemiche, io guardo oltre”, taglia corto il Senatur. Poi però aggiunge: “Chi vuole far fuori il nord, sbaglia a capire. Quelli che, a Roma e con Roma, costringono i popoli del nord a subire le scelte dello Stato non hanno capito che lo spirito di Venezia è rimasto nel cuore della gente del nord”.
Per Bossi “popoli giganteschi come quello lombardo, veneto, emiliano sanno che la Padania esiste. E sono coscienti della forza che ha”. Il fondatore della Lega per l’indipenza della Padania, la vecchia Lega nord, di cui Bossi resta il presidente, non crede nel nazionalismo, neanche ora con i problemi internazionali che chiamano i vari paesi a scelte difficili: “Quello che si vede è illusorio, è apparente”. Infine non boccia l’Unione europea, tanto contestata dai sovranisti (non solo italiani): questa Europa “non mi dispiace affatto, non è male, è abbastanza buono l’assetto attuale. Tutto sommato poteva essere peggio, poteva essere un super-Stato centralista che schiacciava tutti i popoli, invece così non è stato”.
AdnKronos
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