Ripristinare l’immunità parlamentare. La proposta di Carlo Nordio (ex magistrato, candidato con Fratelli d’Italia alle elezioni politiche) scatena il dibattito tra i partiti in tema di giustizia. Divide i poli, ma crea ‘frizioni’ anche tra le forze politiche del centrodestra con la Lega che respinge con forza l’idea di rintrodurre ‘lo scudo’ dell’immunità per deputati e senatori.

LA POSIZIONE DELLA LEGA

Il leghista, Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama, la boccia senza sè e senza ma: “Non è la priorità”, tra le riforme da mettere in campo. Il senatore spiega: “L’ipotesi di ripristinare l’immunità parlamentare rischia di mettere in ombra il grande lavoro che stiamo facendo per riformare la giustizia e soprattutto di distrarre dai veri problemi. Assunzioni di magistrati e di personale amministrativo nei tribunali, regolarizzazione di magistrati onorari e investimenti in infrastrutture e tecnologia. Queste sono le priorità e su questo dobbiamo concentrarci. Solo così l’Italia potrà diventare un Paese più giusto e attrattivo”.

D’accordo con Ostellari anche l’ex magistrato Simonetta Matone, capogruppo della Lega in Campidoglio e candidata alla Camera. “Ripristino della immunità parlamentare e revisione dell’obbligatorietà dell’azione penale? – osserva – Non sono certo in cima alla lunga liste di emergenze nazionali né parte del nostro programma di governo”.

IL NO DEI 5 STELLE

‘Niet’ anche dal Movimento 5 stelle che, per bocca del presidente della Commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni, sottolinea le contraddizioni all’interno della coalizione di centrodestra: “L’ipotesi di ripristinare l’immunità parlamentare – dice il deputato M5s ricandidato – è un insulto per chi ha lottato per una Italia più giusta e legalitaria e per tutti i cittadini onesti. La proposta di Carlo Nordio è espressione della peggiore destra: la Lega tenta di smarcarsi ma è solo apparenza. Salvini non ha alcuna voce in capitolo ne’ credibilità al riguardo”.

LA REPLICA DELL’EX TOGA

Pronta la replica di Nordio, in risposta ai leghisti: “Concordo pienamente che oggi la priorità sia la riforma della giustizia nella parte in cui impatta con l’economia e la sicurezza. Ma in prospettiva – osserva l’ex toga – con una maggioranza coesa e duratura, occorre ridare alle politica la sua centralità, affrancandola da iniziative imprudenti, e talvolta faziose, di una certa magistratura”.

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