a cura dell’esperta di diritto penale Maria Vittoria
Denunciare qualcuno per un reato è un’azione da non fare con leggerezza: consiste, infatti, nel comunicare alle autorità competenti che è stato commesso un fatto rappresentante un crimine.
Una denuncia può essere presentata anche senza prove certe, ma cosa succede nel caso in cui sia falsa, ovvero quando si denuncia un crimine inesistente?
La denuncia falsa è reato? Vediamo di seguito cosa succede nel caso in cui si dovesse fare una denuncia non veritiera e per quale reato si potrebbe essere puniti.
Denuncia: cos’è e come funziona
Denunciare un crimine inesistente potrebbe essere un reato per il fatto che non ci si può inventare un reato e comunicarlo alle autorità competenti solo per perseguire i propri scopi.
In cosa consiste di preciso una denuncia? Nella pratica, si tratta di un atto (scritto o orale) con il quale si porta a conoscenza un’autorità competente di un fatto che presenti le caratteristiche di un reato.
Ai sensi dell’articolo 333 del Codice di procedura penale, la denuncia dovrà essere sottoscritta dal denunciante o dal suo procuratore legale. Nel caso di denuncia presentata oralmente, l’ufficiale di polizia giudiziaria dovrà redigere un verbale, il quale dovrà essere firmato dal denunciante.
Tranne che in alcuni eccezioni che sono previste dalla legge, denunciare un crimine non è un atto obbligatorio, neanche nei casi di maggiore gravità, come per esempio quello in cui si assiste a un omicidio.

Differenza tra denuncia e querela
Nonostante si tenda spesso a fare confusione tra i due termini, la denuncia e la querela non sono la stessa cosa.
La querela, infatti, dovrà essere presentata direttamente dalla vittima di un reato nel rispetto di alcuni limiti temporali. Si tratta di una condizione di procedibilità con la quale si esprime la volontà di voler punire penalmente il responsabile del crimine subito.
Per quanto riguarda i tempi da rispettare per la presentazione di una querela, si tratta di:
- 3 mesi dal giorno della notizia del fatto costituente reato;
- 6 mesi nel caso di alcune tipologie di delitti, come per esempio lo stalking o la violenza sessuale.
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Cosa si rischia nel denunciare un crimine inesistente?
Dopo aver delineato, a grandi linee, come funzioni una denuncia, possiamo rispondere alla domanda iniziale, ovvero se denunciare un crimine che non esiste possa costituire un reato.
La risposta è affermativa e il reato per il quale si potrà essere puniti dalla legge cambierà in relazione al tipo di denuncia presentata. In particolare:
- qualora si denunci un fatto che non esiste, si incorrerà nella simulazione di reato;
- nel caso in cui si dovesse accusare in modo falso un’altra persona, allora si potrà essere puniti per il reato di calunnia.
Cos’è la simulazione di reato
La simulazione di reato è disciplinata dall’articolo 367 del Codice penale, nel quale si legge che
“Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, afferma falsamente essere avvenuto un reato, ovvero simula le tracce di un reato, in modo che si possa iniziare un procedimento penale per accertarlo, è punito con la reclusione da uno a tre anni”.
Il reato di calunnia
La calunnia è un reato che trova disciplina giuridica nell’articolo 368 del Codice penale, il quale stabilisce che:
“Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni.
La pena è aumentata se s’incolpa taluno di un reato pel quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a dieci anni, o un’altra pena più grave.
La reclusione è da quattro a dodici anni, se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni; è da sei a venti anni, se dal fatto deriva una condanna all’ergastolo; [e si applica la pena dell’ergastolo, se dal fatto deriva una condanna alla pena di morte”.
La calunnia è un reato di pericolo, il cui bene giuridico tutelato è la macchina della giustizia: quest’ultima viene messa in pericolo da una falsa accusa. La calunnia rappresenta, tuttavia, non solo un delitto contro l’interesse dello Stato, ma anche una lesione al diritto all’onore dell’incolpato.
