“I parlamentari Veneti di Forza Italia, raccogliendo le voci di tanti cittadini e di molti Sindaci del Veneto, si sono mobilitati con un’interrogazione parlamentare, presentata in entrambi i rami del Parlamento, per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico come siano organizzati i servizi offerti dagli uffici postali in questo periodo di pandemia. Risulta, infatti, un malfunzionamento degli stessi dovuto alle disposizioni anti-covid che ne limitano l’operativita’ in termini di orario e di personale. Ridurre gli orari di apertura significa concentrare gli afflussi in momenti ristretti’, generando assembramenti molto pericolosi per i cittadini, spesso anziani. Il rischio non e’ solo il contagio da COVID, ma anche seri raffreddamenti dovuti alle lunghe fila all’esterno. Secondo una sentenza del Consiglio di Stato (Sez. VI, n. 2140/2017), l’accesso ai servizi postali e’ di tipo universale e deve essere garantito, prevedendo un obbligatorio confronto con gli enti locali per individuare processi di razionalizzazione e rendere efficiente il sistema senza penalizzare i cittadini”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, i senatori Toffanin, Ferro, De Poli e i deputati Milanato, Bond, Caon, Cortellazzo, Baratto, Marin, Zanettin “Abbiamo dunque chiesto al Ministro Giorgetti – aggiungono – se intenda intervenire presso Poste Italiane spa, per stabilire nuove disposizioni con diversi protocolli per la sicurezza per i dipendenti in modo da snellire il lavoro degli uffici e garantire ai cittadini il servizio dovuto senza rischio di contagi. Per i Parlamentari Veneti e’ doveroso considerare l’appello dei Sindaci che ogni giorno si spendono con grande responsabilita’ per dare risposte concrete ai propri cittadini. La situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo crea di per se’ gravi disagi. Servizi come quelli offerti da farmacie, supermercati, hanno sempre risposto adeguatamente alla collettivita’ anche durante il lockdown. Anche gli uffici postali devono fare la propria parte, in maniera efficiente ed efficace, senza che gli utenti conseguano problemi di salute”.

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