A quasi 5 anni dalla tempesta Vaia, l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin ripercorre emozioni, ansie, paure, ma anche decisioni strategiche e coraggiose, prese senza esitazione e da lui e raccontate in un libro, “I Giorni di Vaia”, che racconta il disastro che colpì il Veneto.

Un diario che raccoglie “tutte le annotazioni che avevo raccolto in quelle ore tragiche e di paura che ha visto però la nostra gente, i nostri volontari della Protezione Civile e la nostra Regione del Veneto non abbattersi, ma anzi rimboccarsi immediatamente le maniche e lavorare incessantemente per garantire la sicurezza delle persone e ricostruire e rimboscare l’area gravemente ferita”, afferma l’Assessore.

Un libro-documento in cui, con penna fluida, l’autore fotografa in presa diretta i giorni di Vaia. Il susseguirsi di episodi collegati da un filo logico conduttore rappresentato dalla narrazione vissuta sul campo, ma al contempo anche un libro in cui, attraverso diversi flash back, si provano a denunciare le molteplici e spesso inevitabili disfunzioni di uno Stato, quello italiano, in cui burocrazia e normative, a volte inadeguate, sono causa di freno nella corsa verso il progresso.

I motivi principali che hanno spinto l’Assessore a scrivere questo intenso libro, di cui parla ancora con estremo coinvolgimento, sono essenzialmente due. Il primo è per ringraziare gli oltre ventimila volontari di Protezione Civile presenti in Veneto, la Regione con il più alto numero di Volontari rispetto agli abitanti d’Italia. Uomini e donne che spesso intervengono anche fuori dal territorio regionale, su richiesta del Dipartimento della Protezione Civile nazionale, e che si fanno sempre apprezzare, tanto da essere riconosciuti come una eccellenza nazionale.

Il secondo è per far capire ai cittadini quanto complesso sia il sistema di Protezione Civile, che spesso è noto solo per il lavoro in emergenza dei Volontari, ma che invece è una macchina ben più complessa e articolata. Un meccanismo che opera anche in “tempo di pace” nell’ambito fondamentale della previsione e della prevenzione, elementi che nel caso di Vaia hanno avuto un ruolo fondamentale sia per salvare vite umane che nella fase di ricostruzione.

Il Veneto ha dato una lezione di Protezione Civile all’Italia. Ciò è stato possibile grazie all’attività silenziosa ma costante di tutto il Sistema di Protezione Civile, che in Veneto ha raggiunto valori di assoluta eccellenza. Un sistema che comprende tutti, Soccorritori professionisti e Volontari, Amministratori (primo fra tutti, il Sindaco), innumerevoli enti pubblici ma anche soggetti privati, fino ad arrivare al singolo cittadino, chiamato ad attuare semplici e buone regole comportamentali, soprattutto in caso di emergenza.

dp

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