Sono loro che devono correre in luoghi impervi quando qualcuno si sente male o caccia nei guai e sono sempre loro quelli che corrono rischi per salvare la vita ad escursionisti incauti, spesso responsabili dei loro incidenti o che si avventurano alla ricerca di panorami elettrizzanti senza l’attrezzatura adeguata.
L’appello del Soccorso Alpino, avvisato della presenza di un uomo a 40mila metri di altitudine in pantaloncini a corti e abbigliato come fosse a Gardaland, è una ventata di buon senso che tutti dovrebbero ascoltare: “La montagna è un luogo straordinario ma non è un parco cittadino o una spiaggia di sabbia. Rispettiamola. Il primo modo per rispettarla è quello di viverla con prudenza, ben attrezzati e consapevoli dei propri limiti senza aver paura di saper rinunciare”.
Capita infatti, soprattutto con la riscoperta da parte di molti del turismo outdoor dovuta alle restrizioni in tempo di pandemia da covid-19, che molte persone abbiano deciso di puntare sull’escursionismo. A volte inconsapevoli che la montagna necessita di un po’ di preparazione, di formazione e di abbigliamento adeguato.
“Capita, ma non dovrebbe capitare, che qualcuno affronti l’alta montagna come se andasse a fare una passeggiata in centro città con scarpe da ginnastica, pantaloncino corto e felpa – spiegano dal Soccorso Alpino – È accaduto qualche ora fa sulla via normale del Breithorn, in Valle d’Aosta, dove diversi alpinisti hanno incontrato a circa 4000 metri di altitudine un uomo male equipaggiato per quel tipo di ambiente. Sappiamo che appelli come questo raggiungono tante persone ma non tutti, quindi oltre che a condividere questo post sui social vi invitiamo a raccomandare sempre ad amici, conoscenti e parenti la stessa prudenza che raccomandiamo noi a voi. Solo tramite una corretta e costante sensibilizzazione a 360°, partendo anche dai più piccoli, riusciremo a far diminuire le migliaia di incidenti che ogni anno avvengono sulle nostre montagne e quindi ad evitare tante tragedie”.