“L’attività ambulatoriale e chirurgica negli ospedali è ripartita da oltre due mesi, ma le difficoltà permangono: prenotare una visita specialistica è un’impresa, perfino quelle prescritte con urgenza. La Regione del Veneto, intervenga per garantire il rispetto dei tempi, assumendo nuovo personale anche con incentivi e maggiorazioni. In Veneto, i professionisti della sanità sono tra i meno pagati d’Italia”. A chiederlo con un’interrogazione, firmata dalla vice capogruppo Francesca Zottis, è la consigliera del Partito Democratico Anna Maria Bigon.

“Continuo a ricevere segnalazioni : decine e decine di cittadini, che non riescono a prenotare nelle strutture pubbliche: telefonicamente è un’impresa quasi impossibile poiché il segnale è sempre occupato, mentre online la risposta ‘standard’ è la mancanza di posti fino a fine anno, indipendentemente dal codice di urgenza”.

“Capisco – sottolinea Bigon – che il ritorno alla normalità non possa essere immediato, ma stiamo parlando del diritto alla salute dei cittadini. Oltretutto, i ritardi nelle attività ambulatoriali e diagnostiche nelle Aziende Ulss venete erano presenti e ben noti alla Giunta anche prima dell’emergenza coronavirus. Nonostante ciò, non sono state investite risorse per smaltire le liste di attesa, aumentare il personale o potenziare le strutture. E oggi vediamo i risultati”, conclude Anna Maria Bigon.

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