L’autonomia si vede anche al ristorante. Succede nel confinante in Trentino Alto Adige dove, grazie proprio allo statuto autonomo, le Province di Trento e Bolzano hanno previsto orari diversi rispetto all’ultimo Dpcm emanato domenica 25 ottobre.

Ristoranti aperti fino alle 22 in Trentino Alto Adige e bar fino alle 20 e ora anche la Sardegna chiede di seguire il modello autonomista, ampliando di 4 ore l’orario di apertura dei ristoranti.

Se in Veneto e in altre Regioni quindi, il massimo che può fare un governatore, è ‘restringere’ ancora, nelle Regioni autonome la libertà garantita dallo statuto lascia ampio margine di decisione.

“Reperiamo gran parte del nuovo Dpcm nazionale con alcuni adattamenti alla realtà locale in virtù dei margini di manovra che ci sono concessi dalla nostra autonomia e dalla legge provinciale sulla fase 2 dello scorso maggio –ha dichiarato il governatore altoatesino Arno Kompatscher – Il numero delle persone positive al Covid-19 sta rapidamente aumentando in tutta Europa, in tutta Italia e in tutto l’Alto Adige. Dobbiamo intervenire subito con misure più incisive per fermare la catena dei contagi e ridurre la pressione su ospedali e strutture sanitarie, cercando comunque di salvaguardare il più possibile scuole e attività economiche”.

Nella Provincia autonomia di Bolzano inoltre, in stile tedesco, i centri commerciali rimarranno chiusi di sabato e di domenica, con i negozi di alimentari all’interno aperti il sabato e le farmacie di turno aperte per garantire il servizio.

Lo stesso nella Provincia autonoma di Trento, dove il presidente Maurizio Fugatti ha ‘copiato’ il collega altoatesino.

“Riteniamo possano esserci margini per consentire di tenere aperti ristoranti fino alle 22 ed i bar fino alle 20 anziché le 18 previste dal decreto nazionale – ha detto Fugatti – Se i protocolli sanitari vanno bene per il pranzo, significa che vanno bene anche per la cena. Tra l’altro, precludere il pasto serale significa di fatto costringere alla chiusura la maggior parte degli esercizi”.

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