maurizio_colman

Vertenza Filivivi: lettere di mobilità ai dipendenti ritirate, condiviso il percorso di richiesta di cassa integrazione biennale con il Ministero per cessazione attività produttiva. Blocco dell’attività di filatura, mentre rimarrà in essere una piccola attività di tintoria con 15-16 dipendenti.

Da attivare un piccolo reparto di ricondizionamento che impiegherà 15-20 persone e che dovrebbe permettere di raggiungere assieme ai pensionamenti, la ricollocazione del 30% del personale per poter beneficiare del secondo anno di cassa integrazione. E’ quanto emerge dallo scambio di questi giorni, tra l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, ed il sindaco di Piovene Rocchette Maurizio Colman, che aveva promesso ‘fatti’ ed ha mantenuto la parola.
‘Mi sono sentito al telefono con l’assessore regionale perchè noi sindaci, nell’ambito delle nostre competenze non possiamo far molto – ha spiegato Colman – questo non significa che non si possa far nulla. Occorre rivolgersi a chi può veramente fare qualcosa di utile, senza sterili messe in scena nelle piazze esibendo fasce tricolori, che non risollevano le sorti di chi non ha bisogno di esibizionismo, ma di gesti concreti. Mi dicono che l’azienda metterà in campo tutte le iniziative possibili: outplacement, incentivi all’esodo. Il fine è di rendere meno traumatica l’uscita anche in considerazione dell’appartenenza dell’azienda al Gruppo Marzotto/Verzoletto – ha continuato Colman – Per quanto riguarda le notizie di una delocalizzazione delle produzioni in Romania, da fonti Confindustria, mi confermano che non è una chiusura dovuta a delocalizzazione, ma al drastico calo delle commesse e che la riduzione del personale si abbatterà con maggior impatto anche negli stabilimenti già attivi in Romania dal 2006 con esuberi consistenti anche in quegli stabilimenti proprio perché c’è una grossa contrazione delle commesse’.
‘Come sindaco di Piovene Rocchette – ha concluso il primo cittadino – posso assicurare che continuerò ad interagisce in maniera costante con gli Enti preposti, in modo da monitorare costantemente la difficile situazione, conscio delle nulle possibilità di intervento che hanno i Comuni’.
N.B.

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