“Pratiche commerciali sleali, con prezzi di frutta e verdura pagati sottocosto e solo 15 centesimi per ogni euro speso nella grande distribuzione finisce in tasca dell’agricoltore”.

Coldiretti Vicenza dice “basta” e commenta positivamente l’approvazione della mozione in Consiglio regionale contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nelle filiere agricole ed alimentari.

“Stop alle aste capestro al doppio ribasso, che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, bisogna fermare la speculazione sul cibo e garantire lealtà e rispetto per chi produce”.

E’ ciò che Coldiretti pretende lungo la filiera della produzione alimentare. “È importante che i prodotti agricoli siano pagati correttamente, senza mai andare sotto i costi di produzione, in un momento in cui è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l’emergenza Covid”.

Contrastare il fenomeno delle pratiche commerciali sleali e, contemporaneamente, avviare azioni per una corretta politica dei prezzi dei prodotti agroalimentari ed agricoli sono i temi contenuti nel provvedimento che impegna la Giunta non solo ad intervenire presso il Governo e le istituzioni statali, ma anche a livello regionale ad avviare iniziative per favorire lo sviluppo di una filiera agroalimentare veneta sostenibile in cui sia garantita un’equa redistribuzione del valore economico.

“Le pratiche commerciali sleali si abbattono pesantemente sulle imprese agricole – ha commentato Cerantola – Per ogni euro speso dai consumatori meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. La mozione del Consiglio regionale si aggiunge all’approvazione della legge di delegazione europea di recepimento della direttiva 2019/633, che è stata sollecitata proprio da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo, affinché il costo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento dei valori  dovuti alle difficili condizioni di mercato”.

Le vendite sottoprezzo dovranno rispettare una serie di parametri, a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea). È stato introdotto nel provvedimento statale anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci. “Nel testo approvato è importante – ha concluso Coldiretti – la valorizzazione dell’intervento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentare (ICQRF) funzionale al rispetto del funzionamento del mercato e delle filiere per le acquisite competenze in ambito agroalimentare”.

di Redazione Altovicentinonline

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