La Marmolada esce dal Veneto. La sentenza che mette fine ad una disputa durata 40 anni è arrivata dall’Agenzia del Territorio di Roma, che di fatto ha stabilito che il ghiacciaio più famoso d’Italia sia interamente trentino.
Uno ‘schiaffo’ a Luca Zaia, che ha manifestato il suo disappunto e dichiarato: “Difenderemo la Marmolada con le unghie. Difenderemo quel confine che riguarda gli impianti di risalita e le identità economiche ed identitarie che sono del Veneto”.
Il dibattito si era aperto nel 2002, quando Giancarlo Galan, allora governatore del Veneto, si era accordato con il collega della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, modificando i confini delle 2 Regioni a favore del Veneto.
A gennaio la richiesta da parte del Comune di Canazei, intenzionato a realizzare un nuovo impianto di risaluta alla vetta della Marmolada, che ha sollecitato una risposta definitiva all’Agenzia del territorio che ha decretato: la Marmolada torna in Trentino.
In totale disaccordo il governatore veneto Zaia e l’assessore al Turismo regionale Federico Caner.
“Si tratta di un dibattito che va avanti da decenni, e vogliamo entrare nel vivo con la convinzione di avere una proposta alternativa – ha commentato Zaia – Questa è una partita che si potrebbe risolvere con il buon senso, ma mi sembra di capire che il buon senso è stato affidato ai legali, allora continueremo con i legali. Questa è una partita che eredito, se fosse iniziata con noi sarebbe già conclusa perché avremmo trovato un accordo, ho ereditato una partita di scartoffie da paura di sentenze contro sentenze che cercheremo di risolvere”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Caner, che ha sottolineato: “E’ una decisione arbitraria, unilaterale e lesiva di precedenti sentenze e accordi condivisi. Lascia sconcertati aver ricevuto dopo solo un mese la comunicazione della decisione adottata dall’Agenzia del territorio il 24 maggio, quando il governo non era ancora stato costituito. La decisione ha per ora solo un valore catastale e non amministrativo ed è ancora aperto il contenzioso davanti al Consiglio di Stato tra Veneto e Trentino sulla lunga e controversa vicenda dei confini sulla Marmolada. Insieme al presidente Zaia stiamo valutando tutte le azioni necessarie da intraprendere a livello legale, giudiziario e amministrativo per tutelare non solo gli interessi del Veneto, ma soprattutto il preminente interesse del simbolo stesso delle Dolomiti patrimonio dell’umanità. Ricordo – ha concluso Caner – che la Marmolada è la vetta più alta della corona alpina tutelata dall’Unesco e, se venissero costruiti ulteriori impianti e strutture impattanti, l’Unesco potrebbe depennare le Dolomiti dalla lista dei siti tutelati”.