“La Lega di Salvini è diventata un partito assistenzialista e illiberale. Un tradimento per il nord ed un insulto per il sud”.
A parlare è Flavio Tosi, che tra Lega e Liga Veneta ci è cresciuto, arrivando a sfidare direttamente prima Luca Zaia, per poi tendergli una mano per coalizzarsi contro Salvini e ottenere l’autonomia del Veneto.
Questa volta, nel mirino dell’ex sindaco di Verona, è lo spirito assistenzialista a cui si è votato il Carroccio, che da quando ha siglato il contratto di governo con il Movimento 5 Stelle, sembra essersi allontanato da una politica del lavoro per avvicinarsi a concetti assistenzialisti.
“La Lega ha smarrito l’identità delle origini – ha commentato Tosi – Sul ‘Salva Roma’ continua a cambiare faccia e smarrisce sempre di più l’identità delle origini. Prima decide di votarla (in silenzio, sperando non si sappia in giro) come cambiale politica all’assistenzialismo 5 Stelle. Poi dice che non la vota più. Infine, dice che bisogna salvare tutti i Comuni in difficoltà. Il trionfo dell’assistenzialismo. Un grande sperpero di danaro pubblico, un disastro, un altro schiaffo alle origini e al senso politico per cui la Lega era nata. E uno schiaffo anche a qualsiasi principio di virtù e di buon governo. E intanto a Milano lascia un altro pezzo della Lega vera, Gian Antonio Bevilacqua, dirigente meneghino che ha sempre creduto nell’autonomia e nel federalismo e che ha accusato esplicitamente Salvini di tradimento politico. Parallelamente l’autonomia di Lombardia e Veneto si allontana sempre di più con la ministra Barbara Lezzi che dice ‘no’ a qualsiasi riforma territoriale. Salvini, sposando l’assistenzialismo, oltre a tradire il Nord e quel pezzo produttivo del Paese, decide di disonorare anche tutto quel Sud che non ne può più di clientele, mala-gestione dei soldi pubblici, capi-bastone, vecchi apparati, corruzione. Bisogna tornare a rappresentare gli ideali meritocratici, la cultura liberale, riformista, federalista ed europea. L’astuzia politica di Salvini è a corto respiro, il leader della Lega continuerà a cambiare le carte in tavola, a dire tutto e il contrario di tutto a seconda della convenienza. Ma s’incarterà e perderà pezzi di partito. Nel frattempo non si può continuare a legittimare il dirigismo grillino che è una disgrazia per il Paese”.
A.B.