Una figura umana enigmatica, un manichino bianco senza espressione veglia dall’alto da qualche giorno il paese di Arcugnano, osservando il mondo dai cieli del vicentino.

Qualcuno lo ha posto in posizione seduta, su uno dei bracci ferrosi della grande croce che sovrasta la località vicentina.

L’idea è di un performer, rimasto sino ad ora sconosciuto.

Un’opera, ribattezzata l’angelo bianco, che non passa inosservata e che sta spopolando in rete ed è arrivata anche al presidente del Veneto Luca Zaia, che l’ha molto apprezzata e definita “un segno di speranza”.

“L’opera, al momento anonima, ha destato curiosità nella popolazione, ed è stata interpretata come speranza e buon auspicio per l’uscita dalla pandemia”, ha commentato il governatore della Regione.

Il sindaco di Arcugnano Paolo Pellizzari avrebbe invitato l’ideatore dell’opera a farsi avanti e rivelarsi. L’Angelo Bianco, il manichino comparso poche settimane fa nel braccio della croce che domina la frazione di Torri di Arcugnano, comune dell’hinterland di Vicenza, è stato ‘ancorato’ alla croce stessa dagli uomini della Protezione civile.

“Abbiamo preferito procedere subito con questa operazione per evitare che un possibile evento meteorologico, magari caratterizzato da raffiche di vento, possa staccarlo, facendolo volare via – ha affermato Pellizzari –. Chi l’ha agganciato l’aveva fatto in maniera un po’ provvisoria e per questo era barcollante”.

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