Campionato 1978-79, il Vicenza affronta a Torino la Juve di Zoff e di Bettega, di Scirea, Furino e Boninsegna. Al 30′ del primo tempo è però Marangon a portare in vantaggio i biancorossi. La Juve agguanta il pareggio al 54′ con Marco Tardelli. All’81 però lo stadio ammutolisce: Salvi lancia un giovanissimo Paolo Rossi, che entra in area e con un preciso rasoterra insacca alle spalle di Dino Zoff. È il gol della vittoria, a Torino il Lane batte la Juventus per 2-1.

Quell’anno, mentre il Lanerossi Vicenza contendeva lo Scudetto alla Juventus, l’Arzignano militava in prima categoria, battagliando la propria sopravvivenza sui fangosi campi di periferia.

Proprio quell’Arzignano che ieri ha portato a casa da Vicenza l’intera posta in palio, dopo 90’ apatici, al limite dell’indolenza calcistica, dei biancorossi di Thomassen.

La squadra della periferia vicentina, se pur avversario modesto, è riuscita ad imbrigliare la manovra dei biancorossi. Non è bastata così a tenere a galla il Vicenza nemmeno la doppietta di Franco Ferrari, che per due volte aveva acciuffato il pareggio.

Arrivava infatti al 54’ minuto il gol decisivo di Francesco Grandolfo, rete che il Vicenza non è più riuscito a rimontare, nemmeno dopo essere rimasto in vantaggio numerico grazie all’espulsione di Milillo al 72’, e che ha fissato definitivamente il risultato sul 3-2 a favore dell’Arzignano.

Sotto la pioggia del Menti alla fine sbaglia anche l’arbitro, che fischia la conclusione dell’incontro con un minuto di anticipo; mani in faccia per la disperazione quando si accorge dell’errore, il direttore di gara è costretto a fermare i festeggiamenti dell’Arzignano per far giocare l’ultimo minuto, che però serve solo ad allungare di sessanta secondi l’agonia della squadra e la sofferenza degli ultimi fedelissimi rimasti sugli spalti fino alla fine.

Per i tifosi è arrivata l’ennesima delusione di quest’annata storta. Nemmeno la scossa dell’arrivo del nuovo tecnico è riuscita a rianimare un Vicenza assolutamente sottotono, che ha raggranellato un solo misero punto nelle ultime quattro gare.

Rimangono ormai solo quattro gare prima dei playoff, ma se non si registrerà una decisa inversione di tendenza per il Vicenza potrebbe diventare una mera partecipazione da spettatore, com’è stato per tutta la durata della partita di ieri al Menti.

Fabrizio Carta

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