“Coniugare prevenzione, salute, sport e anche fare del bene a favore della Città della Speranza. Sono queste le forti motivazioni che ci hanno spinto a sostenere stamattina a Verona, Gianluca Santacatterina, scledense di 54 anni, portatore di pacemaker, nell’impresa di affrontare il Giro d’Italia in sella alla sua bicicletta, partendo dal capoluogo veronese, per portare nel suo viaggio i valori che abbiamo appena citati”. A raccontare di questo scledense di cui tutti noi siamo orgogliosi, due consiglieri regionali di Lega-LV .

Marco Andreoli e Marco Zecchinato raccontano: “Abbiamo sostenuto fin da subito l’iniziativa dell’ex runner convertitosi alla bicicletta. Una storia che ci ha fatto subito emozionare, ma anche apprezzare, come raccontato più volte dallo stesso Gianluca Santacatterina, di quanto funzioni bene la sanità veneta. L’imprenditore vicentino, che a ruota libera racconta di bici, di running, e anche di salute, appassionato sportivo, a marzo del 2021 ha rischiato di dover dire addio alla sua passione. Dopo una visita medico – sportiva agonistica di routine, senza aver nessun sintomo, nessun dolore e mai nessun problema cardiaco, si è trovato d’urgenza nel reparto di terapia semi intensiva dell’ospedale AltoVicentino subendo un intervento a cuore aperto e ritrovandosi subito dopo con un pacemaker impiantato nel petto. Una esperienza importante che fa capire quanto sia importante la prevenzione e il Veneto in questo senso ha dei veri e propri centri di eccellenza”.

“Assieme a questo anche l’importanza di fare sport, vita sana, e in particolare in bicicletta visitando bellezze e paesaggi del nostro territorio grazie al turismo lento. L’esperienza personale vissuta da Gianluca Santacatterina – continuano i due Consiglieri – ci fanno riflettere su quanto sia fondamentale, in casi simili, legare lo sport anche alla raccolta di fondi da devolvere ad associazioni benefiche come la Città della Speranza di Padova. Gianluca Santacatterina dopo aver subito l’intervento al cuore ha deciso di delegare il suo tempo, le sue energie e le sue risorse a diffondere la cultura della prevenzione che a lui ha salvato la vita, a promuovere raccolte fondi per associazioni benefiche, e a dimostrare con i fatti che con un pacemaker si può condurre una vita (quasi) normale e continuare a praticare gli sport che si amano”.

“Il suo Giro d’Italia in bicicletta in solitaria per tre settimane – concludono Andreoli e Zecchinato – ha lo scopo di sensibilizzare la cultura della prevenzione e la raccolta fondi, partendo anche da piccoli gesti come il suo. Lo aspetteremo fra tre settimane al suo ritorno per festeggiarlo con una maglia rosa virtuale”.

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