E’ stato un crescendo quello che ieri ha visto un raggiante Filippo Zana al traguardo di Ascoli Piceno:  per il 23enne ciclista residente a Piovene Rocchette, è infatti arrivata la vittoria laureandosi campione nella 4° edizione dell’Adriatica Ionica Race.

5 tappe in 800 chilometri dove il talentuoso atleta originario di Cogollo non si è soltanto distinto tra i professionisti, ma ha messo in luce una grande forza caratteriale e una spiccata capacità analitica tutt’altro che scontata vista l’età.

“Dagli ultimi giorni del Giro, ho sentito che le gambe cominciavano a girare meglio” – racconta Zana – “avrei voluto fare qualcosa di più e percepivo un po’ la pressione, ma non mi sentivo in condizione. Poi con l’Adriatica, specie dopo il tappone con arrivo sul Grappa, ho capito che potevo dire la mia e ho lottato. Anche se non ho portato a casa successi di tappa, sono sempre stato lì, ad una manciata di secondi: devo molto alla mia squadra, abbiamo fatto un lavoro di gruppo straordinario senza il quale il successo probabilmente non sarebbe arrivato”.

Umile, pochi fronzoli e poco propenso a farsi adulare dai complimenti che pure in tanti gli hanno fatto in queste ore, il ciclista in forza alla Bardiani CSF Faizanè ha inanellato una serie di piazzamenti che parlano da soli: dopo aver conquistato la classifica finale della Corsa della Pace, gara a tappe valida per la Coppa delle Nazioni in Repubblica Ceca, nel 2021 ha ottenuto la vittoria nella classifica finale del Sazka Tour. Al suo attivo già tre partecipazioni al Giro d’Italia (2020, 2021 e 2022) dove l’anno scorso ha conquistato un ottimo settimo posto nella 18° tappa con arrivo a Stradella.

“Ora mi attende qualche giorno di riposo” – spiega mentre si sistema un ciuffo ribelle che racconta di una notte con l’adrenalina ancora a mille – “poi mi aspetta il Campionato Italiano in Puglia e da fine agosto la seconda parte della stagione dove sento di potermi togliere qualche soddisfazione”.

Di futuro invece non ne vuole parlare più di tanto, piedi ben piantati a terra e una genuina generosità anche nell’anteporre il bene del team alla carriera personale: “Quando fai bene le proposte non mancano, è normale, ma alla Bardiani mi sto trovando bene, mi hanno dato fiducia che ero ancora piccolo e sento di doverla ripagare. La mia squadra è importante per me, intanto pensiamo ai prossimi impegni, non prima di essermi ricaricato però” – afferma Zana con una risata quasi liberatoria.

E miglior ricarica per un ragazzo semplice, amante della natura e legato alla sua terra e alla famiglia non può esserci che gustare l’intimità delle mura domestiche e di paesaggi che riportano ad un’infanzia felice, fatta dalle piccole gioie della quotidianità: “Ora vado da Vorh, il mio cavallo e la mia passione più grande dopo il ciclismo. Con lui mi rilasso e riesco a staccare da tutto, oltre che rigenerarmi. La bici per qualche giorno può star ferma”.

Marco Zorzi

 

 

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