Si è formato nel quartiere della Ca’ Pajella, a Thiene, sognando un futuro nell’atletica italiana. Yassin, 20 anni, è un talento nel mondo dello sprint e sta inorgogliendo tutti.

Nel  weekend scorso, si sono disputati i campionati italiano indoor promesse e juniores ad Ancona. Titolo italiano U23 proprio per lui, per il velocista Yassin Bandaogo (Fiamme Oro/AV Brazzale) nei 60 con il nuovo primato indoor di 6″69 migliorando il precedente di 6″6′. Yassin, cresciuto nell’Asi Breganze e allenato da Umberto Pegoraro ha corso le batterie in 6”92 e in 6”85. Titolo di campionesse italiana U23 nel lungo per Arianna Battistella (Carabinieri/AV Brazzale), allenata da Federico Fiorini con la misura di 6.18. Ottima prova dello junior Andrea Crestani che sale sul secondo gradino del podio con 16.80 a solo undici centimetri dall’oro di Mirko Campagnolo (Asd Milone). Nei 3km di marcia Giulia Lucentini chiude ai piedi del podio, quarta con 14’13″65 nonostante l’influenza. Nei 60 U20 Filippo Padovan si piazza al sesto posto in finale con il crono di 6″95 dopo aver eguagliato il suo primato in semifinale con 6″94. Nei 60 U23 è ottavo Davide Guidolin con 6″88. Buona prova anche di Valeria Zarpellon nel peso U20 dove chiude quinta con 11.25. Sesto posto per la promessa Andrea Pozza nell’alto con il nuovo personale indoor di 2.02 e per la junior Sarah Bernardinello nel triplo con 11.72.

La storia di Yassin, esempio di integrazione

Originario del Burkina Faso, Yassin ha ereditato la velocità e la determinazione dei suoi genitori, che hanno scelto l’Italia per un futuro migliore.  Già notato per la sua agilità e velocità nei campi di calcio del S. Sebastiano e del Marano, Yassin ha deciso di dedicarsi completamente all’atletica, trovando la sua vera passione e vocazione.

Nato a Thiene il 6 gennaio 2004, Yassin ha una famiglia, che è un bell’esempio di educazione. Il suo sogno è  sempre stato quello di indossare la maglia azzurra e di entrare nella Polizia, unendo così il suo amore per lo sport con un impegno per lo Stato Italiano. Yassin viene descritto da chi lo conosce come un ragazzo semplice e appassionato: si allena duramente, segue una dieta sana e si è integrato perfettamente nella comunità di Thiene, dove ha amici di diverse nazionalità. Non dimentica però le sue radici, e di tanto in tanto indossa i vestiti tradizionali del Burkina Faso. Parte integrante della sua vita è anche la fede: Yassin prega quotidianamente nella moschea di via del Rosario. La preghiera è per lui un momento di riflessione e gratitudine, un rito che lo accompagna anche nelle competizioni. Allenato da Umberto Pegoraro nel ll’AV Brazzale, Bandaogo non nasconde la sua ammirazione per Marcell Jacobs, suo idolo e amico, e sogna di seguire le sue orme. E’ stato  studente all’Istituto Professionale Garbin, Yassin ha dimostrato come sia possibile conciliare studio e sport ad alto livello, viaggiando cinque volte a settimana a Vicenza per allenarsi. Yassin Bandaogo rappresenta non solo il futuro dell’atletica italiana, ma anche un modello di  determinazione e umiltà.

In molti se lo ricordano alla scuola materna Amatori, dove a 4 anni, correva dietro ad un bambino autistico iperattivo, con senso di protezione e slancio nei confronti dei più fragili. Valori che gli sono stati impartiti dalla sua famiglia quando era ancora piccolissimo.

I complimenti del Governatore del Veneto

“E’ veneto chi ama la nostra terra, chi sposa i nostri valori più profondi tra cui il lavoro e il volontariato, chi è orgoglioso di vivere nella nostra comunità. E’ il caso di Yassin Bandaogo, 20 anni, di Thiene. Il papà, che arrivò a Vicenza 27 anni fa, lavora a Thiene. La mamma, che raggiunse il marito sei anni dopo, lavora a Malo. Yassin ha due fratelli, Omar di 8 anni e Sara di 13.
Una famiglia unita, orgogliosa di questo ragazzo che due giorni fa ha siglato ad Ancona il nuovo primato indoor nei 60 metri;
” Nelle Marche, a festeggiarlo dopo la vittoria che gli è valsa il titolo nazionale, c’erano tutti i suoi familiari. Sventolando la nostra bandiera veneta, quella col leone. Fieri di questo campione, di cui siamo tutti orgogliosi”, ha concluso Luca Zaia.
Valentina Ruzza
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