Altro che corsetti di pizzo e tacchi a spillo. C’è chi ha ritrovato la propria essenza di donna e ora non ha pudore di correre in pieno centro cittadino mostrando le sue curve mentre fino a qualche mese fa, aveva l’ossessione di coprirsi con magliettoni e pantaloni extralarge. Ma c’è chi scarica le tensioni e frequenta il gruppo non solo per passione per il running, ma anche per stare in compagnia, respirare a pieni polmoni e sorridere a chi gli corre accanto . C’è anche chi, a 40 anni suonati, ha perso quasi dieci chili e sente di essere ritornato scattante come un adolescente e prestante con la moglie che lo vede ancora con gli occhi del primo giorno del loro amore.

Chiude con quota 130 iscritti e tanta voglia di continuare un percorso di vita il ‘Corri a Thiene’, giunto alla sua seconda edizione e patrocinato dall’assessorato allo Sport . Un gruppo nutrito di 130 persone dai 20 agli over 50, che al termine della manifestazione sportiva che li ha visti partire ogni lunedì e venerdì alle 20 da piazza Chilesotti, ora non vuole più fermarsi. Tra loro, il 90 per cento è composto da donne che dichiarano che la loro vita è cambiata. E non si tratta solo di uno stile di vita più sano o di qualche chilo in meno. Il loro sorriso smagliante mentre raccontano di come hanno deciso di cimentarsi in uno sport fino a qualche tempo fa ritenuto inaccessibile, non lascia dubbi. E’ quello della gioia di partecipare, di sentirsi in forma grazie al running, che hanno scoperto anche grazie alla spinta emotiva di un leader a tutti gli effetti. Lorenzo Bressan, 41 anni, presidente della Fulminea Running è riuscito a trascinarli tutti come un ciclone e sebbene si nasconda dietro un umile:’E’ tutto merito loro’, chi lo conosce sa bene, che c’è molto di suo in quello che ha creato a Thiene e dintorni, con un’associazione che rappresenta una ‘costola’ di un progetto ben più grande, che ora li porta a correre anche in trasferta.

‘Correre significa aprire la mente, sentirsi in forma e più leggeri, nonostante il tran tran quotidiano – racconta Ketty Pozzan, 33 anni, insegnante thienese – questo gruppo è meraviglioso e ci da anche l’opportunità di stare insieme, di socializzare, di non stare da soli. A volte, correre per una donna è pericoloso se lo si fa in maniera isolata. Così ci sentiamo anche più sicuri’.

Sabrina Gattuso, 40 anni, di Zanè, sposata e madre non ha pudore con il suo sorriso da ragazzina nel raccontare dei suoi primi giorni con il gruppo Corri a Thiene, quando il suo abbigliamento sportivo era ben diverso dal completino che indossa mentre la intervisto, complimentandomi per quell’aspetto così giovanile. ‘Mettevo magliette larghe per nascondere il mio corpo, felpe e k-way. Oggi sono una donna diversa, che non sente il bisogno di mimetizzarsi sotto un abbigliamento quasi mascolino, ma che anzi, grazie alla corsa, ora vuole essere femminile più che mai’.

Giuliana Prandina, 27 anni, studentessa prossima alla laurea è tra le più piccole del gruppo e racconta di essere stata trascinata nella passione per il running dall’amica Francesca Sandonà, che raccontandole delle sue corse l’ha travolta con un entusiasmo che oggi appartiene anche a lei. ‘Mi ha raccontato di come ha perso peso, di come sta bene con se stessa, di quanto bene le fa correre. Ho voluto provare ed eccomi qua, ora decisa a continuare questo percorso. Mi piace stare all’aria aperta, rinchiudermi in palestra sarebbe stata tutt’altra cosa. E poi, con Corri a Thiene ho conosciuto tanta bella gente’.

Stando al racconto delle donne runner del Corri a Thiene, la corsa avrebbe effetti benefici sulla loro essenza di donna meglio del burlesque. Altro che pizzi, seni al vento e tacchi a spillo. ‘La corsa ci ha fatto scoprire quanto sia bello stare in armonia con il nostro corpo – concludono all’unanimità – possiamo dire che ci ha dato la gioia di vivere’.

Punta di diamante del suo gruppo, Lorenzo Bressan mi presenta Renato Gnata, 42 anni, thienese, ma residente a Marano. E’ lui che fisicamente mostra gli effetti benefici di una corsa che non gli ha tolto solo peso, ma che gli ha donato la voglia di muoversi che aveva perduto dai tempi della scuola. ‘Prima dell’esperienza con il Cat, utilizzavo l’auto anche per andare a buttare i rifiuti la sera. Ora sento il mio corpo vitale e anche in famiglia, mia moglie Marcella è fiera della mia forma fisica. Mi sento più prestante sotto tutti i punti di vista. Da 17 anni, non riuscivo a scendere sotto il quintale. Ho intrapreso questa strada che non ho intenzione di mollare. Indietro non torno più’.

‘La corsa dà felicità – conclude Lorenzo Bressan – la sfida era quella di portare sulla strada chi all’inizio era convinto di non potercela fare. Ora si va avanti – conclude il carismatico presidente della Fulminea Running – non abbiamo intenzione di fermarci qui. Concluso il Cat, abbiamo ancora voglia di fare tanta strada’.

Natalia Bandiera

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