Si riparte dal gol di Maggio in pieno recupero. Si riparte anche dalle polemiche che la gara con il Cosenza si sta trascinando tra campo e fuori: prima con l’arbitraggio dell’andata di Maresca, con gli ospiti a dir poco imbufaliti per la rete annullata a Caso quando si era sullo 0-0 (ci sono state prese di posizione della politica cosentina), poi per il clima incandescente venutosi a creare da una settimana a questa parte. Lo stadio sarà esaurito (almeno 20 mila spettatori) di cui oltre 500 arriveranno da Vicenza, attraversando la penisola: un atto d’amore non indifferente. Su disposizione della Prefettura di Cosenza, sentendo il questore, i tifosi ospiti arriveranno al San Vito-Marulla solo attraverso degli autobus organizzati, con capienza massima di 30 posti. Questo per consentire alla polizia di poterli meglio controllare. Oltre al classico dispiegamento di forze dell’ordine attorno all’impianto, ci saranno servizi di vigilanza pure gli svincoli autostradali. Insomma, si vuole evitare che le tifoserie vengano a contatto. Il tutto dentro a una settimana densa di polemiche, anche a carattere razzista; dalla Calabria prima si è accusato un ultras vicentino di aver urlato più volte “scimmie” (girava un video sui social, poi rimosso), di seguito la polizia postale e la Digos sono riusciti beccarlo attraverso i filmati. E per il colpevole, un 22enne vicentino senza precedenti penali, è scattato il Daspo per cinque anni. Non solo, ancora da Cosenza puntano il dito su altri episodi simili verificatisi durante la partita al Menti. Nelle ultime ore, però, dalla sponda del tifo rossoblù giungono segnali distensivi; attraverso un post su Facebook, la Curva Nord Catena scrive di «non sentirsi affatto rivale con gli ultras Vicenza. Anzi» aggiungono «negli anni passati hanno dimostrato rispetto verso Cosenza e questo non possiamo certo dimenticarlo». Insomma, sbollita la rabbia della gara d’andata, si comincia a pensare alla cosa più importante: il campo.
In 90’ minuti ci si gioca tutto: ai biancorossi servono una vittoria o un pareggio per acciuffare la permanenza tra i Cadetti per i capelli, ai calabresi, per forza un successo. È vero, per i berici le aspettative d’inizio stagione erano ben altre ma questa eventuale salvezza, avrebbe il sapore di un mezzo miracolo per come si era messo il campionato sino a poche settimane fa. Poi, se sarà ancora Serie B, ci si dovrà sedere attorno a un tavolo e programmare bene il futuro, evitando di commettere gli errori fatti stavolta fra allenatore (cambiati tre) e giocatori. Intanto, chi sarà Cosenza, vada allo stadio per tifare perché l’annata si può e si deve salvare, chi rimarrà a casa, lo faccia davanti alla televisione. L’importante è godersi lo spettacolo di un pallone che rotola.
Alessandro Ragazzo