La ferita è ancora aperta, e difficilmente si rimarginerà in fretta. Le parole di Stefano Rosso, presidente del L.R. Vicenza, arrivano come un’analisi sincera, a tratti cruda, del fallimento stagionale biancorosso. “Pensavamo fosse l’anno buono” – ammette senza giri di parole – ma l’obiettivo della promozione non è stato centrato. E quella che doveva essere la stagione della svolta si è trasformata in una delle più amare da digerire. “Abbiamo dato tutto, più di così era difficile – confessa Rosso – e questo ci lascia addosso un peso che porteremo con noi per molto tempo.” Cita l’impegno dello staff, la gestione complicata di alcuni giocatori come Golemic e Rolfini, e il senso di frustrazione per non aver raccolto quanto seminato. Ma dal dolore nasce anche la consapevolezza: “Dobbiamo capire cosa migliorare, e farlo con responsabilità”. Proprio in questa ottica, il patron vicentino annuncia un cambio di passo: si va avanti, ma con maggiore attenzione agli investimenti. “Lo scorso anno abbiamo speso anche oltre il necessario. Ora serve una rosa competitiva, sì, ma costruita con lucidità e senza illusioni: non è un periodo in cui i soldi piovono dal cielo.” Il primo segnale concreto è l’addio al direttore sportivo uscente, che non verrà confermato. Al suo posto arriverà Giorgio Zamuner, pronto a essere presentato nei prossimi giorni. Un volto esperto, chiamato a ricostruire dalle fondamenta un progetto che ha bisogno di fiducia, ma anche di risultati. Immancabile il riferimento alla tifoseria, tra le più calde d’Italia. Rosso la elogia, la ringrazia, ma non nasconde l’amarezza per alcune critiche ricevute: “Capisco la delusione, ma certe esternazioni non le condivido. Se qualcuno crede di poter fare meglio, la porta è sempre aperta. Io resto disponibile al dialogo, come sempre.” Infine, smentite le voci su possibili cessioni societarie: “Nessun contatto con cordate o imprenditori. Tutto fantacalcio. Noi siamo aperti, certo, ma solo se arriva qualcuno che voglia davvero il bene del Vicenza.” Il messaggio è chiaro: il L.R. Vicenza non si arrende. Cambia pelle, magari strategia, ma non rinuncia a crederci. E in fondo, anche questa è una forma di vittoria.
V.R.
