Stamattina c’è ancora l’amaro in bocca.
A Salò i biancorossi non sfondano contro il neopromosso Ospitaletto. Finisce 0-0, ma la prestazione lascia più dubbi che certezze. Stesso film, stesso copione. Cambiano gli interpreti – appena otto reduci della scorsa stagione – ma il Vicenza in trasferta recita la solita, deludente parte: squadra spenta, gioco poco fluido e un pareggio a reti bianche contro il neopromosso Ospitaletto che vale più come campanello d’allarme che come punto guadagnato. Dopo l’illusione della goleada contro il Lumezzane al Menti, i biancorossi di Gallo si inceppano subito lontano da casa. E lo fanno contro un avversario solido, ordinato, ma pur sempre al debutto nella categoria. L’approccio iniziale è anche promettente: buoni fraseggi, pallino del gioco e qualche affondo con Vitale e Capello, ma già al 9’ il Vicenza rischia di capitolare sull’errore di Mondini. Da lì in avanti è blackout: manovra lenta, idee confuse, reparti scollegati.
L’Ospitaletto prende coraggio, sfrutta la fisicità e mette in difficoltà una difesa biancorossa che balla più del dovuto. Leverbe e Costa finiscono sul taccuino dell’arbitro, Gagno non sempre è sicuro e i padroni di casa sfiorano il vantaggio prima dell’intervallo con Bertoli e Guarnieri. La ripresa non cambia spartito: un Vicenza timido e prevedibile, incapace di imprimere ritmo. L’episodio che potrebbe girare la gara arriva al 48’, con Sandon steso in area: Gallo chiede il check all’FVS, ma il direttore di gara conferma la decisione di non concedere il rigore. È l’ultima vera fiammata biancorossa. Da lì in poi, l’Ospitaletto cresce e sfiora il colpo grosso al 68’ con Guarnieri e Bertoli. I cambi non danno la scossa: fuori Morra e Capello, dentro Stückler e Rauti, ma l’attacco continua a non incidere. L’ennesima occasione sciupata arriva al 76’: Caferri a botta sicura, Panatti salva sulla linea. Nel finale è ancora sofferenza pura, con i lombardi più brillanti e pericolosi fino all’ultimo minuto di recupero. Alla fine è 0-0. Un punto che pesa come un macigno e che ripropone vecchi fantasmi: un Vicenza che al Menti sa dominare, ma che lontano da casa si smarrisce, smettendo di essere squadra. Se Gallo vuole ambire davvero in alto, il salto di qualità deve arrivare subito, perché il campionato non aspetta.
V.R. (ph Pierpaolo Lovato)
