Si dice delusa da una politica, che decide con prepotenza, senza ascoltare il territorio e che impone candidati, che vengono scelti ‘dall’alto’ per compiacere chi non ha a cuore il bene del popolo, ma che gioca a piazzare i suoi protetti sulle poltrone ambite. A sfogarsi con una lettera aperta, che pubblichiamo integralmente è Giulia Scanavin, che dopo una frequentazione nella Lega di Thiene si dichiara nauseata dai giochi di potere, ma resta a disposizione della città. Scanavin, insomma, la pensa come Christian Azzolin, quando dà anche lei delle amministrative di Thiene alle porte la definizione di ‘poltronificio’ per quella sorta di prepotenza di chi decide senza ascoltare gli iscritti dei partiti, che sono solo portatori di voti. E non persone da tenere in considerazione.

Ecco la lettera che ha inviato alla nostra redazione con preghiera di divulgazione. Noi la pubblichiamo per intero.

 

Per poter crescere ed evolversi, una comunità deve avere un orizzonte chiaro a cui tendere ed una guida che dà fiducia e sicurezza rispetto alla coerenza del lavoro che verrà svolto per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Chi vota e chi si propone per il voto trascura sempre più spesso questo aspetto. Si presenta un bel programma con grandiosi obiettivi spesso fumosi, senza coinvolgere i cittadini nel percorso e senza preoccuparsi di rendersi credibili, dimostrando di non voler più prestare il fianco a vetuste e deleterie dinamiche partitiche.
E noi con il nostro Orizzonte Thiene abbiamo cercato di dimostrarlo rimanendo vicini ai nostri cittadini, dimenticando le beghe politiche e concentrandoci di più sul “fare” invece che sul “dire e promettere”. Non abbiamo mai ragionato sulle poltrone da occupare, ma sui progetti da sognare e sulle proposte concrete da mettere in campo.

Personalmente credo che la crisi della politica oggi, sia determinata non solo dalla mancanza di una visione chiara del Paese che si vuole costruire, ma anche dall’incapacità di coinvolgere attivamente la cittadinanza in questo cammino. Le dinamiche di partito spesso sono lontane dal “sentire del territorio” e calano figure dall’alto, consci che sarà possibile poi, imporre le proprie linee, senza lasciare al candidato un minimo margine che deriva dalla propria esperienza, dalle proprie capacità, dalle proprie idee, dalla conoscenza dei suoi cittadini. Partiti che spremono e che usano il tuo lavoro, per arrogarsi pagine di stampa e che poi ti escludono e ti ignorano da qualsiasi tavolo di discussione democratica.

Io sono grata di tutto il malumore che mi sono sobbarcata in tutti questi anni, dell’opposizione che ho fatto anche da fuori le mura, delle mozioni che ho scritto per molti in consiglio comunale a Thiene, di insulti a tratti misogini che mi sono stati riservati, anche dalle più alte cariche dell’amministrazione comunale thienese. Mi hanno insegnato a non demordere e a valorizzare il mio lavoro, che è stato concreto e costante, ma soprattutto a fianco dei cittadini e poco importa se io non abbia portato a casa la tessera di militanza di nessun partito. I buoni rapporti di stima reciproca e di lavoro comune con chi mi ha sempre sostenuto ed ancora oggi attua con enorme esperienza una buona politica, ci saranno sempre anche senza tessera.

Quindi quando mi si chiede cosa penso delle dichiarazioni del consigliere Christian Azzolin sul gioco politico che ha trasformato Thiene in un poltronificio, non posso che condividerlo, considerandolo uno spaccato duro sulla gestione della nostra politica thienese, che non vede distinzioni di trattamento né a destra né a sinistra. Ogni uomo o donna proposta nel territorio con alle spalle i partiti politici, poco o tanto dovranno eseguire le indicazioni che giungeranno dall’alto, sacrificando a volte la loro intraprendenza o le loro buone idee, sia a destra che a sinistra. Credete che il consigliere Tognato o Zorzan non seguiranno la loro linea politica di lista?

Io posso solo raccontare la mia esperienza di donna in Lega Thiene. Sono una donna, a detta di lingue invidiose, che entra a gamba tesa negli argomenti, una donna che si è permessa di costituire un comitato al di fuori del partito per mancanza di leadership, una donna che ha proposto temi scomodi ma soluzioni di buonsenso, una donna che ha appeso manifesti mettendoci la faccia e dicendo la verità. E la verità fa male, sia a destra che a sinistra.

Pertanto su Manuel Benetti, non esprimo nessun giudizio soprattutto sull’aspetto umano, perché è una persona che conosco poco, ma per me, è assolutamente chiaro che lui sia il delfino dei leghisti Marita Busetti e del bassanese Nicola Finco. Che sia ancora una volta l’area bassanese che dà ordini dentro la nostra terra e che indichi con forza un futuro di sicura soccombenza. Questa è la verità a cui io non posso partecipare per coscienza ed etica. Perché sogno un ospedale che funzioni, una viabilità all’altezza dei cittadini, un’assistenza sanitaria dignitosa per gli anziani ed i disabili, una scuola a misura di bambino. Perché sono una persona che difende i deboli e la mia città ora è debole da troppo tempo. Sono una donna che crede ancora  nella meritocrazia come requisito necessario per proporsi in qualsiasi ambito lavorativo, sociale, economico e politico. Pertanto spero che la città di Thiene ritorni a votare considerando queste mie poche riflessioni e consegnando ai thienesi l’onere di eleggere una persona nuova che possa con impegno e determinazione, riportare di nuovo un peso istituzionale che a Thiene manca da molto tempo e che servirà per tutte le scelte sovracomunali che dovrà affrontare.

Giulia Scanavin

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