‘So cosa voglia dire perdere un figlio, non c’è rassegnazione, ho vissuto quello che sta passando questa famiglia, ma per loro il dolore è ancora più forte perchè sono stati colti all’improvviso dalla tragedia. Io almeno, ho avuto sei mesi per prepararmi’. Il sindaco di Thiene Giovanni Battista Casarotto ha la voce rotta  dall’emozione, ma ha voluto fare avere il suo pensiero di cordoglio e vicinanza alla famiglia del piccolo Carlo Alberto, 12 anni, colpito domenica mattina da arresto cardiaco durante una gara di corsa. 

La famiglia paterna del bambino, che si è spento al Cà Foncello di Treviso, dopo aver lottato strenuamente per la vita, è di Thiene, dove è rimbalzata subito la notizia della disgrazia. C’è sgomento, c’è dolore, c’è incredulità. C’è anche tanta vicinanza che sta arrivando a mamma Valentina e a papà Dino Massimiliano, classe 69, figlio di un rinomato ginecologo. Lo stesso governatore Luca Zaia, oggi, da Roma, ha fatto avere  le sue parole di condoglianze a questa famiglia, che dovrà superare una prova durissima. ‘Mi unisco in un forte e solidale abbraccio alla mamma e al papà, a tutta la famiglia, ai suoi tanti amici, a tutti coloro che in soli 12 anni di vita lo hanno amato e apprezzato. A volte la vita ci mette di fronte a situazioni difficili, se non impossibili, da accettare. Il dolore è ancora più grande, perché in queste ore abbiamo sperato che i soccorsi efficienti e immediati e l’impegno dei bravi medici dell’Ospedale Ca’ Foncello potessero ridare la vita a Carlo Alberto. Così non è stato, perché a volte la vita ci propone prove inspiegabili, dolori insopportabili, incredulità di fronte a una situazione tragica e inintelligibile’.

‘Come sindaco, assieme a tutta l’amministrazione comunale di Thiene – ha concluso Casarotto – non possiamo fare altro che stringerci a questa famiglia affinchè riesca a rimanere in equilibrio per una tragedia, che nessun genitore dovrebbe mai vivere. E’ lacerante, ma sono sicuro che per Carlo Alberto si sono già spalancate le porte del paradiso e magari ad aprirgliele sarà proprio mio figlio, che lì è già di casa’.

Carlo Alberto avrebbe compiuto 13 anni a marzo. Domenica 23 gennaio nei prati di Vittorio Veneto il giovane atleta delle Fiamme Oro stava prendendo parte al cross “Città della Vittoria”, la sua prima gara di atletica, i suoi primi 1000 metri cronometrati. Ieri sera in all’Ospedale di Treviso il suo cuore ha cessato di battere.

‘Il ragazzo è arrivato al Ca’ Foncello con un quadro gravissimo – ha spiegato il dottor Giuseppe Minniti, primario di cardiochirurgia del Ca’ Foncello  ai cronisti di Padova Today-. Essendoci alcuni parametri che facevano ritenere potesse esistere una possibilità di salvarlo abbiamo deciso di applicare, per tentare tutto il possibile, la circolazione extracorporea (Ecmo). Purtroppo con il passare delle ore abbiamo riscontrato che i danni erano tali da determinare, in breve tempo, la morte cerebrale. Nella maggior parte dei casi di morte improvvisa in giovani atleti – sottolinea Minniti – c’è una predisposizione a sviluppare aritmie che spesso viene evidenziata nel corso degli screening cui sono sottoposti. In rari casi, purtroppo, non emerge alcuna anomalia nel corso delle visite agonistiche. Su indicazione dei sanitari, d’intesa con la famiglia e con il presidente Zaia, che ha sempre seguito personalmente l’evolversi della situazione verrà effettuato il riscontro diagnostico per chiarire con la massima precisione le cause del decesso. Il cuore verrà inviato all’équipe della prof.ssa Cristina Basso, docente ordinario di Anatomia patologica dell’Università di Padova e tra le massime esperte a livello mondiale di cardiopatologie e morte improvvisa’.

N.B.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia